Università, approvato il Cda ma resta l’ombra dei ricorsi

MANTOVA Nessuna sorpresa all’assemblea ordinaria della Fondazione universitaria che ha rinnovato le cariche del consiglio d’amministrazione per il prossimo quadriennio, e che prossimamente si riunirà per designare il presidente. Voto unanime per la conferma delle nomine avanzate dagli enti soci-fondatori, e intesa altrettanto unanime per confermare l’avvocato Paolo Gianolio alla presidenza della Fum, che giungerà così al suo terzo mandato in via Scarsellini.
Ma è proprio sulle scelte cadute sui sedici consiglieri, e soprattutto per i sei nominati da Provincia e Comune (gli altri due designati dagli enti pubblici, ossia il presidente di Palazzo di Bagno e il sindaco, sono membri di diritto) che si è innescata l’eventualità di un ricorso nelle sedi del diritto. Il quale trova motivazione nel fatto che tanto via Roma quanto via Principe Amedeo non avrebbero osservato la procedura curricolare per operare le proprie scelte.
A prescindere comunque dalle ombre di eventuali appelli al Tar, sull’ateneo mantovano incombono comunque ombre di altra natura e urgenza. Il Comune, parole del sindaco Mattia Palazzi, la sua parte l’ha fatta e continuerà a farla: «Nessun altro versa tanto quanto noi alla Fum, e parliamo di oltre 600mila euro all’anno. Siamo anche riusciti di strappare 4 milioni al governo Draghi in limine mortis per potenziare l’offerta formativa». Ma Mantova è isolata, come pure lamentato a più riprese dallo stesso presidente Gianolio. Nessun altro Comune della Provincia concorre alle spese e agli investimenti. La stessa Provincia, dai tempi del mandato Pastacci, e poi anche con Morselli e ora Bottani, ha totalmente azzerato i versamenti. Restano quelli sostanziosi della Camera di commercio e quelli non trascurabili della Confindustria. Infine, solo la Tea, come socio esterno, contribuisce con cifre oscillanti da 100mila a 70mila euro. Poi, più nessuno.
Ed è proprio in ragione di questa situazione economica ormai consolidatasi che si rende necessario sviluppare linee strategiche nuove. Quali? L’ipotesi più percorribile, anche al fine di accedere ai finanziamenti del Pnrr riservati alle università statali, potrebbe essere quella di fondersi con uno degli atenei che già oggi concorrono al funzionamento dei corsi mantovani. Proposta già avanzata e che verrà discussa al prossimo Cda.