Scambiato per un ladro, ma il giudice lo assolve su richiesta del Pm

MANTOVA Si era trovato nel posto sbagliato nel momento sbagliato e anche se alla fine è stato assolto ha dovuto comunque affrontare un processo in cui era accusato di tentato furto. Vicenda kafkiana quella capitata ad Andrea Ferrari il 25 novembre di tre anni fa. Quella sera qualcuno aveva cercato di fare un furto sulle minicar elettriche delle Poste Italiane; la Polizia aveva visto il ladro scappare saltando la recinzione e poco dopo aveva fermato un uomo a bordo di una minicar elettrica di sua proprietà. Questi era Andrea Ferrari che avrebbe avuto come unico torto il fatto di trovarsi in zona negli stessi momenti in cui avveniva il tentato furto. Come ha raccontato lo stesso imputato ieri in aula, quel pomeriggio aveva portato la sua minicar elettrica al lavaggio automatico di via Nenni, di fronte alla sede delle Poste. «Un po’ d’acqua era entrata e aveva bagnato alcune componenti – ha spiegato -; la minicar funzionava male, così l’ho parcheggiata in via Altobelli». La sera è tornato a riprenderla accompagnato da un amico. Nel frattempo qualcuno entrava nella sede delle Poste di via Nenni per fare un furto ma veniva sorpreso dagli agenti della Polizia Postale. Lo sconosciuto si dava alla fuga inseguito dagli agenti della Postale con il supporto della Volante. L’imputato veniva fermato a circa 5 chilometri di distanza e sospettato di essere lo sconosciuto che aveva saltato la recinzione forse per rubare delle batterie o gli pneumatici dalle minicar elettriche delle Poste. Ieri l’agente della Polizia Postale sentito come testimone ha detto di non avere riconosciuto nell’imputato la persona che aveva visto fuggire. Dal canto suo lo stesso Andrea Ferrari ha ricostruito con precisione e in modo più che plausibile i contro della vicenda, al punto che la stessa pubblica accusa, sostenuta dal Pm Luciana Sgotti, ha chiesto per lui l’assoluzione in base al secondo comma dell’articolo 530 del codice di procedura penale; richiesta cui si è associato il difensore, avvocato Mauro Messori e che è stata accolta dal giudice Maria Silvia Siniscalchi.