Violenze domestiche e codici rossi, processi in serie

MANTOVA –  Uno è stato rinviato a giudizio per maltrattamenti nei confronti della moglie e dei figli e affronterà il processo con rito ordinario il prossimo febbraio. Un altro invece è già a processo per lesioni e minacce alla moglie e al figlio minorenne. Due storie diverse ma con lo stesso comune denominatore della violenza domestica, due vicenda da codice rosso quelle che ieri sono passate per le aule del tribunale di Mantova. Davanti al gup  Beatrice Bergamasco iweri si è tenuta l’udienza preliminare a carico di  R.C., 43enne residente in un comune dell’Alto Mantovano. Il suo difensore, avvocato  Carlo Pegoraro, aveva chiesto che venisse interrogato dal giudice per potere eventualmente accedere al processo con rito abbreviato, ma l’interrogatorio non ha sortito l’effetto desiderato e il 43enne dovrà ora affrontare il giudizio ordinario senza sconti di pena in caso di condanna. I fatti di cui è accusato risalgono a un periodo di circa due anni tra l’estate del 2016 e quella del 2018, durante il quale avrebbe sottoposto a percosse e continue vessazioni e umiliazioni la moglie, spesso in presenza dei figli piccoli, loro stessi vittime di percosse da parte del padre. La donna si è costituita parte civile al processo con l’avvocato  Silvia Ebbi. Parte civile con l’avvocato  Maria Grazia Mauro anche la donna presunta vittima dell’altra vicenda già a dibattimento, che vede imputato il suo ex marito, G.G., un 57enne difeso dall’avvocato  Sebastiano Tosoni. I fatti risalgono al 2014 e sono avvenuti in un comune del Destra Secchia. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe percosso sia la moglie che il figlio, che all’epoca aveva meno di 5 anni. Ieri in aula sino stati sentiti tre testimoni che hanno confermato le accuse. Il processo prosegue a febbraio con i testimoni della difesa.