MANTOVA “Apprendo oggi da fonti di stampa e ministeriali che ieri si è tenuto un vertice sul tema autostrada Mantova-Cremona. Non ne ero informato. Con il Ministro Toninelli, pochi mesi fa, si era arrivati finalmente all’ammissione della insostenibilità dell’opera. Regione Lombardia aveva chiaramente detto che se non era sostenibile per i privati (dal momento che sarebbe previsto un aggravio economico di oltre mezzo miliardo), non lo era certo per le casse pubbliche”, afferma Alberto Zolezzi (M5S).
“Questo significherebbe ignorare la voce di tutti quei comitati e cittadini che in questi anni si sono attivati per proporre alternative più sostenibili – come la riqualificazione dell’ex statale 10 – ed evitare lo scempio di un territorio già abbastanza devastato sul versante del consumo di suolo.
Non penso di parlare a titolo personale quando dico che sia più prioritario velocizzare il raddoppio ferroviario fra Mantova-Cremona-Codogno e riqualificare la statale. Opere peraltro molto più rapide da eseguirsi. Lasciando libere le risorse per altre opere utili come la tangenziale di Goito, la Pope, la Gronda Nord di Viadana.
Ora, invece Regione Lombardia trova 700 milioni per un’opera che chissà quando verrebbe realizzata. Ironia della sorte, mi risulta che nel bilancio regionale 2020 quei 700 milioni di investimento sono al momento finalizzati ad altre opere in altre provincie, quindi non si capisce neppure quando si inizierebbe a mettere soldi veri in quest’opera.
Un altro problema che si presenterebbe all’orizzonte e che si sta delineando nell’operato del Governatore Fontana, è il progetto di chiudere o depotenziare al massimo l’ospedale “Carlo Poma” di Mantova.
L’eventuale costruzione dell’autostrada o anche solo la progettazione esecutiva potrebbe consentire di dirottare sull’ospedale di Cremona molti servizi, per i tempi di trasporto più corti, ma solo sulla carta. Un’autostrada in cambio dell’ospedale per favorire ulteriormente la sanità privata?
Abbiamo già avuto a che fare con una storia simile: il punto nascite dell’ospedale Oglio Po e sappiamo quali problemi ha comportato la sua recente chiusura.
Non si tratta di dire dei NO fine a sé stessi, ma di confrontarsi e ragionare in maniera costruttiva per il bene e il futuro di questo territorio”, conclude Zolezzi.