Brahms l’essenziale raccontato da Barbieri, interpretato dal trio Pirollo, Dal Paos, Zunica

MANTOVA Un ritratto avvincente di Johannes Brahms (1833-1897), focalizzato sulla sua attività negli ultimi anni di vita, è quello scaturito dall’incontro tra narrazione e musica ospitato nel tardo pomeriggio di sabato dall’Auditorium Monteverdi del Conservatorio “Campiani”. Per questo primo appuntamento del ciclo “Racconti di musica” nell’ambito del programma di MantovaMusica/Eterotopie il compito di approfondire la conoscenza del grande compositore tedesco è stato affidato a Guido Barbieri, musicologo, divulgatore ampiamente conosciuto e apprezzato come conduttore radiofonico e collaboratore con le maggiori pubblicazioni del settore. La sua analitica presentazione dell’ultima fase creativa di Brahms ha evidenziato come sia stata segnata dalla svolta stilistica che trae origine da un rinnovato vigore subentrato a una fase di affievolimento del suo interesse per la composizione, databile intorno al 1890. A fare da spartiacque, un vitale ritorno alla passione cameristica che coincide con lo stimolo costituito dall’opportunità di utilizzo del clarinetto, favorito dall’incontro con Richard Mülfeld, celebre virtuoso dell’epoca. È in questo contesto che Brahms si dedica a un ciclo di quattro opere in cui il clarinetto ha un ruolo di primo piano, di cui fa parte il Trio in la min. op. 114, composto nel 1891, che è un chiaro esempio di quell’essenzialità a cui, da quel momento, tende lo stile di Brahms. Come ha opportunamente precisato Guido Barbieri, la “metamorfosi si realizza attraverso un processo di stilizzazione, di rinuncia all’inutile artificiosità, che punta diritto al cuore dell’espressività”. Una concentrazione formale, attenta alla tradizione ma aperta all’innovazione e consolidata sui tratti portanti della composizione che rende ulteriormente incisiva l’espressività di questa pagina di mirabile bellezza. Aspetti messi in luce dall’intensa interpretazione del Trio 114 offerta da Gianni Pirollo (clarinetto), Silvia Dalpaos (violoncello) e Leonardo Zunica (pianoforte), condotta con accurata definizione degli intrecci strumentali e valorizzazione dell’eleganza tematica e delle coloriture sonore. Meritatissimi i calorosi applausi del pubblico dell’Auditorium Monteverdi per i protagonisti di questo avvincente avvio dei “Racconti di musica”, il ciclo di concerti di MM-Eterotopie che unisce, all’esecuzione di grandi capolavori cameristici, un racconto musicale che approfondisce la figura del compositore con un’attenzione specifica a un determinato periodo della sua vita e delle sue opere. (gmp)