Il Turco in Italia Dramma buffo in due atti di Gioachino Rossini al Carlo Felice di Genova

GENOVA Da venerdì 10 giugno 2022 (con repliche sabato 11 e domenica 12 giugno, alle ore 15.00, e martedì 14, mercoledì 15, giovedì 16 giugno alle ore 20.00) al Teatro Carlo Felice di Genova ritorna in scena, a 18 anni dall’ultima rappresentazione del titolo, Il turco in Italia, dramma buffo in due atti di Gioachino Rossini, su libretto di Felice Romani, nello storico allestimento della Fondazione Teatro Carlo Felice del 1985, con le scene di Emanuele Luzzati e i costumi di Santuzza Calì; una ricostruzione della versione presentata nel 1983 al Rossini Opera Festival in memoria di Emanuele Luzzati a due anni dalla scomparsa.

Dopo il grande successo riscosso da Anna Bolena, in scena al Teatro Carlo Felice nel mese di febbraio, Sesto Quatrini ritorna alla testa dell’Orchestra e del Coro del Teatro Carlo Felice, preparato da Francesco Aliberti. La regia è di Italo Nunziata, Danilo Rubeca, regista collaboratore, cura i movimenti mimici. Le scene sono realizzate dalla Fondazione Teatro Carlo Felice e le luci, su progetto di Luciano Novelli, sono realizzate da Gianni Bertoli.

Il cast si compone dei solisti partecipanti all’edizione 2022 dell’Accademia di alto perfezionamento vocale e inserimento professionale del Teatro Carlo Felice, la cui direzione artistica è stata affidata dalla Fondazione a Francesco Meli. Si alternano nella parte di Selim, in date da definirsi, Alessandro Abis e Omar Cepparolli, mentre Iolanda Massimo (10, 12, 15 giugno) e Giulia Scopelliti (11, 14, 16 giugno) interpretano Donna Fiorilla, Francesco Auriemma (10, 12, 15 giugno) e Gianpiero Delle Grazie (11, 14, 16 giugno) Don Geronio, Antonio Mandrillo (10, 12, 15 giugno) e Eder Guevara (11, 14, 16 giugno) Don Narciso, Nicola Zambon (10, 12, 15 giugno) e Janusz Nosek (11, 14, 16 giugno) Prosdocimo, Gabriella Ingenito, Zaida, Matteo Straffi, Albazar. Completa il cast dei solisti dell’Accademia Fiorenza Mercatali.

Sponsor dell’Accademia di alto perfezionamento vocale e inserimento professionale per l’edizione 2022 è Intesa Sanpaolo.

La prima rappresentazione sarà preceduta da due incontri di approfondimento aperti al pubblico: la conferenza illustrativa di sabato 4 giugno, alle ore 16.00, all’Auditorium E. Montale, Il turco in Italia, ovvero un musulmano a Napoli, relatore Athos Tromboni, realizzata in collaborazione con Amici del Teatro Carlo Felice e del Conservatorio Niccolò Paganini e l’incontro di studio di mercoledì 8 giugno, alle ore 17.30, nel primo Foyer, Ho da fare un dramma buffo e non trovo l’argomento, relatori Stefano Verdino, docente di letteratura italiana e Giada Viviani, docente di musicologia e storia della musica, in collaborazione con l’Università degli Studi di Genova.

Il turco in Italia, dramma buffo in due atti di Gioachino Rossini su libretto di Felice Romani fu rappresentato per la prima volta al Teatro alla Scala il 14 agosto 1814; nel cast Filippo Galli, Francesca Maffei Festa, Luigi Paccini, Giovanni David, Pietro Vasoli, Adelaide Carpano, Gaetano Pozzi, e con la direzione di Alessandro Rolla. In equilibrio tra comicità e raffinatezza, la più mozartiana delle opere di Rossini condivide con l’Italiana in Algeri, debuttata l’anno precedente, il gusto della “turcheria”, più nell’aspetto formale che drammaturgico, mentre la musica è del tutto nuova, a dispetto di quanto scrissero i critici dell’epoca. Resta unica e impareggiata nel suo genere la capacità dell’opera di dileggiare i costumi degli italiani, che fu additata dai contemporanei, all’epoca della prima, per la sua ferocia. L’opera entra in repertorio soltanto nel XX secolo, grazie alle magistrali interpretazioni nella parte di Fiorilla offerte da Maria Callas.

«Il Teatro Carlo Felice chiude la stagione operistica 2022 con Il turco in Italia di Gioachino Rossini, rendendo nuovamente omaggio a Felice Romani e a Emanuele Luzzati, due rappresentanti della civiltà musicale e teatrale genovese la cui arte è ambasciatrice della cultura e del nome della città di Genova in tutto il mondo – commenta il Sovrintendente Claudio Orazi. Debuttano sul palco del Teatro Carlo Felice i giovani solisti della seconda edizione dell’Accademia di alto perfezionamento e inserimento professionale del Teatro, che si dimostrano, con il loro talento e la loro dedizione, ancora una volta all’altezza delle aspettative che la direzione del Teatro e dell’Accademia ha riposto in loro. Si conclude così una stagione operistica dedicata ad alcuni dei capolavori tra i più celebri e amati alla tradizione lirica italiana, nella rilettura di grandi musicisti e grandi uomini di teatro del nostro tempo. Desidero cogliere nuovamente l’occasione per ringraziare per il loro sostegno, oltre ai nostri Soci fondatori e ai nostri Sponsor, in questo caso in particolare lo sponsor dell’Accademia di alto perfezionamento vocale e inserimento professionale, Intesa Sanpaolo, il cui supporto va non soltanto a favore di una delle attività più lungimiranti promosse dalla nostra Fondazione ma, più in profondità, del futuro della musica e della cultura. Un sincero ringraziamento va infine al nostro Pubblico, al termine di una stagione in cui è stato possibile riassaporarne il ritorno in sala. Sempre più numeroso e solerte, grazie anche alle iniziative promosse dalla Fondazione – come il progetto Studenti all’opera – si è caricato delle nuove energie e dell’entusiasmo della gioventù».

«Il turco in Italia è un’opera che amo molto dal punto di vista musicale e teatrale e alla quale sono profondamente legato spiega il direttore Sesto Quatrini, perché è proprio con essa che ho debuttato a Glyndebourne, arrivando a dirigere questo titolo dopo una lunga frequentazione del repertorio rossiniano, quindi dopo aver interpretato Il Barbiere di Siviglia, La Cambiale di Matrimonio, La gazza ladra e Otello. Sono felice di collaborare con l’Accademia di Alto perfezionamento del Teatro Carlo Felice diretta da Francesco Meli e di poter fare musica in questo splendido teatro dopo il successo di Anna Bolena dello scorso febbraio. Con il regista Italo Nunziata stiamo lavorando benissimo: è entusiasmante vedere come ogni giorno gli studenti dell’Accademia crescano e migliorino, sempre con grande energia e voglia di fare. Sono certo che sapranno entusiasmare e divertire il pubblico con le esilaranti vicende dell’opera, sotto le quali intendiamo far emergere tutta la finezza e la satira di costume del genio rossiniano».

«In questa ripresa dell’allestimento con le scene di Emanuele Luzzati e i costumi di Santuzza Calì – un vero e proprio pezzo di storia del Teatro italiano – spiega il regista Italo Nunziata, ho cercato di ricreare uno spettacolo il più vicino possibile al “gioco” di Emanuele Luzzati, che non viva in maniera naturalistica; uno spettacolo di teatro del teatro. Il Pulcinella luzzatiano, servitore e personaggio, qui si moltiplica, e assieme a tutti gli altri Pulcinella che prendono vita in scena scatena un gioco di pura teatralità, in grado di coinvolgere sia chi lo vive, il pubblico in sala, sia i protagonisti in scena. Questo Turco sarà quindi uno spettacolo divertente e divertito, grazie anche al ricorso al patrimonio della tradizione delle maschere napoletane, che confluisce nei movimenti scenici grazie al lavoro di Danilo Rubeca. Sarà un allestimento calibrato sulla giovane esperienza dei talentuosi Solisti dell’Accademia, che desideriamo accompagnare al loro battesimo in un grande Teatro dotandoli dei fondamentali indirizzi di come si calchi la scena nel Teatro lirico».