”Ossessione virtuale” secondo Chiara Savignano

MANTOVA – Chiara Savignano, classe 1985, nata il 5 dicembre sotto il segno del Sagittario, giornalista e scrittrice, laureata in giurisprudenza, ha dato alle stampe il suo primo romanzo dal titolo “Ossessione virtuale”, edito dalla prestigiosa casa editrice Publishing Generis. Un libro che aveva in testa da tempo. Attualissimo perchè introduce il lettore nella ragion d’essere della liquidità della vita, dell’amore e della società, come direbbe il sociologo Zygmunt Bauman.
«La socialità digitale che in questo periodo ha consolidato la propria egemonia, spiega l’autrice, non ha fatto che radicalizzare tendenze già in atto: in primis, l’individualismo estremo che ha trovato nei social network l’habitat ideale. Nessun interess1e reale per l’altro, ma solo tanto narcisismo in grado di reificare le emozioni e il corpo trasformato in cosa da introdurre nel mondo dell’apparire al fine di ottenere un riconoscimento sociale in forma di like. Beatrice, la protagonista del libro, soffre di ansia di riconoscimento narcisistico, superficiale e quantificabile, ma tramite un processo catartico riuscirà a riappropriarsi dell’identità».
Qual è la trama che hai messo in atto?
“La protagonista del libro è la 27enne Beatrice; vive in provincia e sta svolgendo il praticantato nello studio di un commercialista. Da sempre il suo sogno è di lavorare nel mondo patinato della moda, ma per non tradire le aspettative della sua famiglia, fino ad ora non ha potuto realizzare il suo desiderio. Decide di trasferirsi a Milano e vivere con la compagna di studi dell’Università che lavora in una agenzia di pubbliche relazioni e fa anche l’influencer”.
A Milano cosa succede ?
“Fino a quel momento la protagonista non aveva mai utilizzato i social in modo assoluto e a Milano tutto cambia rapidamente. Trova lavoro come segretaria in un’agenzia di grafica e inizia a usare i social in modo sempre più professionale, anche se non ne è molto convinta perchè non si sente se stessa. Si sente in balia di un mondo che ha regole ferree che spesso non condivide, ma non ha alternative”.
Cosa pensa quindi di fare?
“Per emergere e per riscattarsi va avanti tentando di costruirsi un’immagine sul web. Inizia a collaborare con piccoli brand, trova negli sconosciuti che seguono i suoi profili, persone apparentemente interessate alla sua vita e con loro si confida”.
C’è però anche il risvolto della medaglia…
“I social si trasformano presto in una ossessione dalla quale Beatrice non riesce a staccarsi. L’unico pensiero che muove le sue giornate, riguarda la pubblicazione di contenuti, pianifica dirette, cerca il look appropriato con il quale mostrarsi. Trascura amici, relazioni, racconta bugie sempre e a chiunque. In Beatrice esiste però una parte lucida, che prende il sopravvento. Si rende conto che così non può continuare e decide di dichiararsi a Luca, l’amico della sua coinquilina che l’ha aiutata nei primi mesi di permanenza a Milano. Con lui il rapporto è conflittuale a causa dei social. Lo trascura e il punto di non ritorno avviene durante una vacanza a Ibiza. I social si impossessano completamente di Beatrice e questo porta Luca ad allontanarsi”.
Qualcosa d’inatteso cambierà la vita della protagonista…
“Farà ritorno a casa, un po’ per decisione propria, un po’ per circostanze esterne. Ma non voglio svelare ai lettori troppo della trama del libro”.
Come è maturata l’idea del libro ?
“L’idea è arrivata nel 2019, ma non ero ancora pronta per pubblicarlo. La trama è maturata nel tempo lavorando con i social. Da alcuni anni sono la titolare dell’agenzia di pubbliche relazioni Dringo Comunication e gestisco in ambito social l’immagine di alcuni miei clienti. Mi sono davvero appassionata a questo settore che trovo stimolante. La casa editrice Publishing Generis ha creduto da subito in questo libro”.
Cos’hai in comune con Beatrice ?
«La volontà di inseguire un sogno. Per lei lavorare nel mondo della moda, per me scrivere e lavorare anche come autrice di programmi. Ci unisce una testardaggine di fondo; uso i social per esigenze lavorative come Beatrice, ma mai lasciandomi stravolgere”.
Sei autrice e conduttrice del programma radiofonico “Talento che passione”, in onda su Curta Tune Radio. L’impegno continua?
“In accordo con il direttore artistico Federico Crivelli il programma va in onda sino alla fine di maggio su Instagram, ogni mercoledì alle 18.30. Diamo spazio a musicisti, pittori, fotografi, attori teatrali. Ho iniziato nel 2019 facendo alcune interviste in occasione del Festivaletteratura, poi il mio interesse è cresciuto e il programma mi ha dato grandi soddisfazioni”.
Se non avessi fatto la giornalista, quale altra strada avresti intrapreso ?
“E’ difficile dirlo. Sono cresciuta in mezzo ai libri. Mio padre è un professore universitario, mia madre un’insegnante di lettere oggi in pensione. Loro mi hanno insegnato che è indispensabile leggere, approfondire, studiare sempre. Forse avrei scelto una professione creativa inventandomi un brand per il make up. Non amo la routine”.
Quali sono le qualità che ti riconosci ? E i difetti ?
“La curiosità, credere in se stessi, non abbattersi di fronte alle sfide della vita. Vorrei essere un po’ più assertiva, spesso faccio fatica a dire dei “no””.

La prima cosa che farai dopo il lockdown ?
“Al ristorante con gli amici. Ho già acquistato il biglietto del concerto della Mannoia, che si terrà il prossimo 15 maggio alla Grana Padano Arena. Sono convinta che anche la musica ci aiuterà a superare con leggerezza que