Altri soldi per rilanciare la farmacia di S.Giorgio, il centrodestra: “Un pozzo senza fondo”

SAN GIORGIO BIGARELLO – «Più che un’operazione di rilancio, stiamo assistendo all’ennesimo tentativo di voler far funzionare un modello di business che fino ad oggi s’è rivelato un pozzo senza fondo». Lo afferma convintamente il capogruppo di Obiettivo Comune (centrodestra),  Giuliano Guastalla , in risposta al recente via libera da parte dell’amministrazione di San Giorgio Bigarello alla sottoscrizione del nuovo finanziamento da mezzo milione di euro alla “San Giorgio Servizi Srl” – la società in house del Comune – per rilanciare l’attività della farmacia di Mottella. Un progetto, come anticipato nell’edizione di ieri della Voce, che nelle intenzioni della Giunta e del nuovo amministratore unico Stefano Stringa, dovrebbe passare anche attraverso l’attivazione del centro prelievi e della medicina di gruppo. Una gestione, quella della nuova farmacia di piazza Madre Teresa di Calcutta, sulla quale i consiglieri di centrodestra avevano sollevato tutte le loro perplessità sin dall’inizio della legislatura. «Purtroppo – prosegue Guastalla – l’amministrazione ci ha fatto credere per mesi che tutto fosse sotto controllo, quando strada facendo sono emerse in maniera palese le criticità di un investimento oltremodo ambizioso per le possibilità della municipalizzata del Comune. Il concetto di base è che non si risana una società aumentandone il debito, accendendo finanziamenti e mutui per circa 2 milioni 700mila euro». Tra i futuri interventi, come da delibera approvata nella seduta del 30 novembre, il Consiglio ha dato mandato all’amministratore unico di accendere un nuovo finanziamento SACE, in aggiunta al mutuo di 1.700.000 e al prestito recentemente erogato al Comune. «Ovviamente – conclude il consigliere di centrodestra – continueremo a monitorare l’andamento dei conti, ma resta grave il fatto che l’azienda di un ente pubblico si addentri in investimenti di tale portata senza avere preventivano le coperture finanziarie. Intanto si presume che nel 2020 il bilancio della farmacia chiuderà con un fatturato inferiore del 15% rispetto all’anno precedente».

Matteo Vincenzi