ASOLA Al Museo civico Bellini si terrà domenica alle 17 la presentazione dell’Archivio Luciano Tallarini donato dall’artista stesso al Museo, originario di Sorbara e oggi 88enne. Geniale sperimentatore, prima grafico e poi art director di grande talento e creatività, iniziatore di un nuovo modo di concepire la cover dei dischi (la cosiddetta “busta”), Tallarini ha consegnato alla storia della musica leggera e della canzone italiana tantissime copertine, alcune delle quali divenute storiche. Il suo nome è spesso associato a quello della “signora della canzone italiana” per antonomasia, ovvero Mina, di cui è stato art director, ufficio stampa, uomo di fiducia e amico per oltre quindici anni. Non solo. Dal suo laboratorio grafico di Milano, lo Studio Tallarini, sono passati tutti i più grandi protagonisti della scena musicale italiana: Vanoni, Celentano, Mia Martini, Renato Zero, Milva Vasco Rossi e via dicendo. Tra i riconoscimenti anche quattro Telegatti e la consacrazione internazionale al Moma di New York con la cover di un disco di Mina, Attila del 1979. Un nome storico per la musica italiana. La conferenza “Luciano Tallarini – Colui che ha vestito la musica” vedrà l’intervento degli archivisti della cooperativa CAeB (Stefany Sanzone, Giulia Celegato e Liliana Barillaro) che si sono occupati dell’ordinamento e dell’inventariazione del fondo e di Luca Cerchiari, docente del master in Editoria e produzione musicale alla Iulm di Milano.