Assembramenti nei bar: “Il sindaco ha visto e ha taciuto?”

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Il municipio di Roverbella

ROVERBELLA Secca presa di posizione dei consiglieri d’opposizione de “La Nuova Roberbella” in merito alle affermazioni fatte da un esponente della maggioranza in occasione della seduta consigliare dello scorso 30 gennaio.
Il tutto si è tradotto in una interrogazione che chiede chiarimenti da parte del sindaco rispetto a quanto accaduto. «Durante il consiglio comunale dello scorso 30 gennaio – affermano all’unisono i consiglieri de La Nuova Roverbella -, il consigliere di Officina Civica,  Francesco Semeraro  dichiarava testualmente rivolgendosi al consigliere  Silvia Longo  e riferendosi al sindaco  Mattia Cortesi : “Stai parlando di una persona, Silvia, che quando si è aperto ha visto le persone nei bar ed è tornata in Comune arrabbiata per quello che succedeva”. In sintesi secondo quello dichiarato da Semeraro, il sindaco Cortesi, dopo l’arrivo della zona gialla, avrebbe fatto una sorta di perlustrazione nei bar senza però rimanere soddisfatto, anzi addirittura deluso per colpa di quello che aveva visto. «Conseguentemente – ribadiscono  Antonella Annibaletti ,  Dario Vincenzi ,  Silvia Ferri  e Silvia Longo – alle gravissime affermazioni chiediamo che il sindaco risponda ad alcuni nostri quesiti. Prima di tutto vorremo sapere se corrisponde al vero la frase pronunciata in consiglio comunale da Francesco Semeraro ed attribuita al sindaco? Che cosa “succedeva” nei bar, tanto da farlo arrabbiare? Come è possibile che un sindaco fosse arrabbiato perché gli esercizi commerciali ritornavano a lavorare, finalmente?”. «Se confermato quanto dichiarato – proseguono gli esponenti dell’opposizione – quali disposizioni scritte o verbali sono state date ai dipendenti comunali per prevenire il problema degli assembramenti su Roverbella, con particolare riferimento a quanto enunciato in consiglio comunale? Inoltre disconosciamo categoricamente di aver additato per qualunque coinvolgimento di responsabilità i dipendenti comunali, con particolare riferimento alla Polizia locale, i volontari delle associazioni e i medici, come poco correttamente sostenuto sui media dai componenti di Officina Civica».
Paolo Biondo