Con la fine dell’anno la chiesa di Moglia ritorna ai propri fedeli

MOGLIA – Stavolta non ci sono dubbi: c’è la riapertura e anche una data. Questa mattina il parroco di Moglia don Alberto Ferrari annuncerà, durante le messe domenicali, l’ufficialità di una notizia che ha trovato conferme in ogni dove. Nei giorni scorsi, sulla Voce, vi abbiamo parlato del termine dei lavori di restauro alla chiesa di San Giovanni Battista, uno degli edifici di culto più lesionati dal sisma del 2012 e simbolo di quei giorni tragici ed indimenticabili. Ora c’è anche la data ufficiale della riapertura della chiesa, ovvero il 27 dicembre. Un regalo di Natale per l’intera comunità mogliese, sia per i fedeli che ritrovano la propria chiesa che per tutti quei cittadini che, al di là dell’aspetto puramente religioso e spirituale, hanno sempre visto in essa un simbolo della propria identità e del proprio paese, con il campanile che svetta e che è la prima cosa che si vede in lontananza raggiungendo Moglia dalle tre provincie che la circondano, Mantova, Modena e Reggio Emilia. Non è escluso che le messe della Vigilia, del 25 dicembre e di Santo Stefano possano essere celebrate dentro l’edificio e non più nell’attuale palestra, che ha ospitato funzioni e celebrazioni da quasi otto anni a questa parte, ma su questo ci sarà una certezza maggiore nell’ultima settimana di Avvento. Quella che viene restituita alla comunità è una chiesa che nell’aspetto è pressoché identica a quella colpita dalle scosse del 20 e 29 maggio, soprattutto nella parte degli affreschi e delle decorazioni; ovviamente, è stata migliorata e potenziata dal punto di vista della resistenza antisismica e dell’illuminazione, con il complesso dei lavori di restauro e consolidamento al costo di poco più di due milioni e mezzo di euro. Con la riapertura della chiesa del prossimo 27 dicembre, non si può ancora dire che Moglia si lasci definitivamente alle spalle il terremoto, anche perché all’appello manca ancora la ricostruzione delle scuole medie, ma in questo senso il passo è di quelli epocali.