POGGIO RUSCO – Anche se l’attività era di fatto cessata nel 2012 dopo i danni causati dal sisma, il fatto che da domani il “Black Elk” non esisterà più ha sicuramente creato non poca emozione nei tanti – giovani e meno giovani – che per anni hanno frequentato lo storico locale di Poggio Rusco: l’edificio della birreria podiense, tappa irrinunciabile per tantissimi giovani nei week-end mantovani, è infatti in fase di demolizione e al suo posto dovrebbero sorgere edifici ad uso residenziale.
Una conclusione inevitabile, visto che il locale era chiuso da quasi un decennio e che non si prospettavano altre aperture ma anche l’addio a un vero e proprio pezzo di storia di Poggio Rusco. Perchè se la birreria “Black Elk” aveva iniziato la sua attività nel 1988, la storia del locale affonda le sue radici ancora più in là nel tempo: inizialmente il locale a forma di doppia “L” era un’osteria, chiamata “da Pegora”, che nel 1983 venne rilevata dai coniugi Massimo Belluzzi e Clio Golfrè Andreasi per diventare un ristorante/paninoteca con il nome di “Trottatore”. Cinque anni di attività, poi la decisione dei coniugi Belluzzi di aprire una pizzeria in centro a Poggio Rusco e di lasciare il caratteristico locale, posto in prossimità del passaggio della ferrovia, a un gruppo di soci composto da Marco Masetti (che ha condotto il locale fino all’ultimo giorno di attività), Alberto Carassini e Marinella Greghi che gli attribuirono la denominazione “Black Elk” (dal nome del mitico uomo di medicina degli Sioux) trasformandolo in una birreria molto amata da tante persone e caratterizzata da una particolare porta d’ingresso bassa che, di fatto, era diventata il tratto distintivo del locale, in una zona peraltro caratterizzata dalla presenza di un altro storico locale non più attivo, ovvero il “Long John Pub” a Villa Poma di Borgo Mantovano.
Ieri la notizia della demolizione, su Facebook, è stata accompagnata da tanti messaggi affettuosi: spariscono i muri, è vero, ma i ricordi non si cancelleranno. (nico)