SUZZZARA Tutte e tre le principali sigle sindacali in campo – ovvero Fim Cisl, Uilm e Fiom Cgil – e 600 lavoratori in piazza provenienti dalle principali realtà metalmeccaniche della nostra provincia: così si è sviluppata la manifestazione di ieri a Suzzara, accompagnata da otto ore di sciopero. Il tutto per denunciare la stasi che si è venuta a creare sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro – il cosiddetto CCNL – e sollecitando la ripresa del tavolo delle trattative.
Ieri, con i metalmeccanici, erano in piazza anche i leader delle succitate categorie sindacali, ovvero Luciano Di Pardo della Uilm Mantova, Giovanna Gaudenzi di Fim Cisl Asse del Po e Marco Massari di Fiom Cgil Mantova; tutti e tre complessivamente soddisfatti per la risposta di adesioni nelle fabbriche al proclamato sciopero ma quanto mai agguerriti nelle richieste: i sindacati, infatti, chiedono un aumento del trattamento economico minimo di 280 euro per il triennio 2024-2027 e l’incremento a 700 euro dell’elemento perequativo annuale per i lavoratori delle imprese prive di premio di risultato.
Richieste a fronte delle quali, denunciano le parti sociali, le risposte sono diventate sempre più fumose ed evasive, aumentando anche la preoccupazione sull’avanzamento della trattativa. E che la situazione sia delicata è testimoniato anche dal fatto che i lavoratori Iveco di Suzzara, pur non scioperando in quanto soggetti a un contratto collettivo specifico, hanno mandato una loro delegazione. Presenti anche il sindaco Alessandro Guastalli e il consigliere regionale Marco Carra.