Disoccupazione nell’Oltrepò? Le aziende lamentano difficoltà a reperire personale

PEGOGNAGA Ma davvero il problema occupazionale giovanile é di dimensioni preoccupanti? Nel distretto suzzarese, stando ad una ricerca del Centro Tecnologico di Arti e Mestieri, invece sussiste una realtà decisamente opposta. O meglio: persiste anche qui il problema occupazionale giovanile, ma la causa non è affatto costituita dalla carenza di lavoro. Fonda bensì sia su una generalizzata svogliatezza dei giovani, sia per una mancata informazione sulle offerte occupazionali del territorio. Prova ne sia che non poche aziende sono in crisi per la difficoltà nel reperire personale specializzato, ma anche semplicemente qualificato. Ancora. Stando al report, molti giovani che trovano sul territorio la possibilità di una qualificazione o addirittura specializzazione, credono di trovare maggiore gratificazione altrove, mentre potrebbero trovarla in loco. Il progetto Kairos – termine greco che significa il “momento giusto” -, prodotto in collaborazione scuola-imprese nell’Oltrepò Mantovano, messo in atto dalla Consulta Economica d’area, punta a risolvere queste problematiche con adeguata offerta formativa degli istituti scolastici in collegamento con varie aziende. «L’obiettivo che si pone – ha spiegato Alberto Grandi, docente dell’ateneo di Parma e coordinatore del progetto – é non disperdere le risorse umane, basandosi sulla qualità delle strutture formative, in modo funzionale al territorio, sviluppando progetti più strutturati, con focus potenziato su alternanza scuola-lavoro». Da un progetto di ricerca precedente, sempre del Centro Tecnologico presieduto da Marco Teopompi, risulta infatti che nei settori metalmeccanico e agroalimentare dell’Oltrepò Mantovano si stanno accentuando due fenomeni sociali: un più rapido invecchiamento demografico, oltretutto aggravato, secondo problema, dall’abbandono del territorio da parte delle forze emergenti, attratte altrove da offerte occupazionali presuntivamente più gratificanti. Fenomeno, quest’ultimo, che vanifica sforzi ed investimenti impiegati nella collaborazione industrie-scuole per qualificazione e specializzazioni professionali, nonostante che dalla ricerca effettuata sull’Oltrepò nel 2018 risulti, accanto alla tradizionale vocazione manifatturiera del territorio, una forte crescita delle attività legate al welfare e ai servizi alla persona. Anzi, proprio questi settori si dimostrano «quelli più produttivi anche in una prospettiva di medio periodo».