Dopo la messa alcuni consigli utili per evitare le truffe

MOGLIA La chiesa di San Giovanni Battista di Moglia, oltre ad essere edificio di culto e simbolo dell’intera comunità di Moglia, è anche diventata un luogo in cui si fa promozione di legalità e in cui si spiega come evitare di diventare vittime di malviventi.
È quanto accaduto, infatti, domenica mattina dopo la messa delle otto, al termine della quale ha preso la parola il comandante della locale stazione dei carabinieri, il maresciallo Olivo Moretta, che ha spiegato ai presenti come riconoscere raggiri e truffe. Un decalogo di comportamenti da adottare qualora ci si dovesse trovare davanti a malintenzionati con abile parlantina e pronti a raggirare chiunque; il maresciallo ha descritto i vari tipi di truffa, dalle più classiche come quella dell’oro da mettere in freezer, passando per quella dell’abbraccio e della cassetta di frutta (quest’ultima messa a segno alcuni mesi fa proprio al cimitero del paese), fino alle più recenti, come la telefonata in cui si dice che un parente è stato coinvolto in un incidente e la sua auto è stata sequestrata e solo con un pagamento in danaro si può risolvere la questione. Cosa, evidentemente, non vera.
Infine, anche la raccomandazione di non tenere mai grosse somme di denaro contante in casa. Non certo una scelta casuale quella del luogo e dell’orario di questo incontro fra le forze dell’ordine e la cittadinanza: la messa del primo mattino è notoriamente frequentata da anziani, le vittime privilegiate da questi malviventi; non potendo tenere incontri pubblici causa Covid, la scelta è perciò virata sulla chiesa mogliese.
Cambiano i luoghi ma non le raccomandazioni: non fidarsi degli sconosciuti né aprire la porta di casa, a maggior ragione se si tratta di soggetti insistenti. E, anche davanti al minimo dubbio, si può sempre chiamare il 112 che, come ha ricordato il maresciallo, non è mai un disturbo o tempo perso.
Federico Bonati