Ecco le nuove vetrate della cappella cimiteriale di Castel Goffredo

CASTEL GOFFREDO – Ieri pomeriggio nel cimitero di Castel Goffredo ha avuto luogo l’inaugurazione delle vetrate della cappella cimiteriale. Il maggior promotore,  Don Giuseppe Fusari , non ha potuto prender parte alla celebrazione, perchè colpito da Covid. Eì stato quindi sostituito da don  Giuseppe Bergamaschi, . Egli ha anche rassicurato la popolazione: facendo le veci di don Fusari ha promesso che, non appena sarà possibile, verrà riunita nuovamente la cittadinanza per un ulteriore momento di raccoglimento, sperando in condizioni più favorevoli.
La stessa celebrazione è anche stata l’occasione per ricordare due insigni cittadini di Castel Goffredo, fortemente coinvolti nella realizzazione del progetto e di cui ricade in questi giorni il primo anniversario della morte:  Corrado Bocchi  e  Don Antonio .
Qualche parola di ringraziamento è stata spesa anche a favore dell’azienda che ha reso il progetto una realtà: l’impresa Arte Poli e dei diversi donatori, grazie ai quali nel 2010 è stata realizzata la vetrata centrale dietro al crocifisso, nel 2013 la prima di destra, nel 2014 la prima di sinistra, nel 2017 la seconda di sinistra, terminando definitivamente il progetto grazie ad un’ulteriore donazione giunta nel 2020.
Terminati i riconoscimenti, ha avuto luogo la benedizione delle vetrate della cappella. La messa ha infine suggellato il momento. I fedeli hanno poi avuto modo di visitare l’interno della cappella, decisamente migliorato dalle vetrate che filtrano molta luce, illuminando le diverse tombe di parroci della diocesi di Castel Goffredo.
Alla commemorazione, che si è svolta interamente all’aperto e rispettando tutte le norme igienico-sanitarie, hanno preso parte molti cittadini. Tutti riuniti nel cordoglio per l’anniversario della scomparsa di due figure socialmente attive in Castel Goffredo e molto stimate, ma allo stesso tempo animati dalla voglia di portare sulle proprie gambe l’insegnamento di Corrado Bocchi: “investire non solo nell’oggi, ma nel futuro, per lasciare a chi verrà un dono gradito”.