Il Covid mette in crisi la Diocesi: persi 2 milioni e mezzo nel 2020

MANTOVA  – Peggio della crisi delle vocazioni c’è il Covid per le parrocchie mantovane. Il 2020 è stato annus horribilis anche per la Diocesi mantovana, le cui parrocchie hanno perso, solo in offerte dei fedeli, circa un milione di euro, cui va aggiunto un altro milione e mezzo circa da altre attività parrocchiali per non parlare della crisi dell’8×1000 sempre più a favore di ricerca e Sanità. La colpa, principalmente è stata del Covid e del lockdown prolungato del 2020, con le chiese chiuse per motivi di sicurezza sanitaria che hanno tenuto lontani i fedeli. Ciò ha portato a un calo complessivo delle offerte di due milioni e 600mila euro rispetto al 2019, stando alle cifre riferite ieri alla presentazione del rendiconto economico 2018-2020 della Diocesi di Mantova che si è tenuta ieri nella sala polivalente del centro pastorale Carlo Ferrari con gli interventi di Giovanni Rodelli, economo diocesano, e don Giovanni Lucchi, vicario episcopale per l’amministrazione degli enti e dei beni temporali ecclesiastici. Il quadro tracciato per le parrocchie del Mantovano più che drammatico alla fine è risultato semmai allarmante. L’annus horribilis si è chiuso in pareggio, ma se nel 2019 l’utile era stato di circa 500mila euro, nel 2020 il segno più è andato davanti a 1500 risicatissimi euro. Tempi duri anche per la chiesa mantovana con le sue 167 parrocchie: a mantenerle in linea di galleggiamento sono tre dei sette vicariati della Diocesi che hanno chiuso in positivo il 2020. Un anno che è andato maleo per le parrocchie del Basso Mantovano, mentre fra città e Alto Mantovano molti santi hanno dato una mano.