Il Po maì così basso: e i consorzi di bonifica devono correre ai ripari

MANTOVA – In un’Italia completamente “rovesciata” dal punto di vista idrico – con il sud ricco di acqua e il nord in piena sofferenza – i consorzi di bonifica debbono correre ai ripari, cercando di fare il possibile affinchè i livelli del Po, mai così bassi negli ultimi 30 anni, non ricadano in modo pesante sulla stagione irrigua.
«il Po è basso e di conseguenza la falda freatica superficiale è molto drenata – spiegano dal Consorzio di Bonifica Terre dei Gonzaga in Destra Po – pertanto anche i nostri canali minori sono in secca. È probabile che le aziende agricole richiedano acqua già in questo inizio di primavera, ma siamo pronti: gli sbarramenti sono chiusi per portarli in quota, l’impianto a Boretto è in funzione e la “Fiuma” da cui partono i nostri principali canali è già invasata. Di fronte ad una situazione straordinaria come questa abbiamo dato corso ad un intervento eccezionale di rimozione dei sedimenti presso l’impianto di Boretto sul fiume Po, da cui preleviamo circa 60 milioni di metri cubi di acqua durante il periodo estivo; l’interrimento infatti può dare problemi di derivazione dal fiume, ed abbiamo già rimosso 15.000 metri cubi di sedimento. In secondo luogo, abbiamo già provato da tempo tutte le nostre 28 macchine da 250 kilowatt cadauna, presso il medesimo impianto a Boretto, per evitare sorprese dell’ultim’ora e sono tutte attivabili; 4 sono in funzione».
Dall’ente consortile presieduto da Ada Giorgi arriva comunque anche un invito a tutti gli attori istituzionali in quanto «in un momento come questo è necessario che tutti gli enti facciano la propria parte: grazie all’intervento degli amministratori e la comprensione degli enti superiori regionali, è stato riconosciuto uno stanziamento di 700 mila euro rivolto ad una futura azione per un’attività di rimozione straordinaria della sabbia che ci permetta di stare tranquilli per qualche anno, da condividere con tutti gli enti preposti. I consorzi di bonifica si sono attivati per fronteggiare anche il problema del costo energetico, facendo squadra e spuntando così prezzi vantaggiosi, ma su questo tema rimane l’incognita della attuale drammatica situazione internazionale».
A livello di bonifiche vi è dunque massima attenzione al problema: l’auspicio è che anche a livello istituzionale vi sia immediata capacità di intervento su una criticità che rischia di compromettere la stagione irrigua. E quella agricola.