“La nuova piazza non ci piace”, i commercianti di Guidizzolo in protesta

GUIDIZZOLO  – «Il progetto di riqualificazione della piazza non ci piace». Scatta la protesta dei commercianti di Guidizzolo e in particolare di piazzale Marconi, che martedì sera dopo il consiglio comunale hanno incontrato il sindaco Stefano Meneghelli e la giunta per chiedere senza tanti giri di parole di rivedere il progetto di riqualificazione, che era stato presentato alcune settimane fa al Masec alla presenza anche del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana.
Diverse sono le richieste che avanzano i commercianti. Anzitutto non ridurre i parcheggi in piazzale Marconi; in secondo luogo non chiudere via Finzi, dal momento che è prevista la realizzazione di una serie di aiuole che di fatto andrebbero a sbarrare la strada ai veicoli in transito che così, per raggiungere una parte o l’altra del paese, dovrebbero invertire la marcia e tornare sui propri passi. Infine i commercianti durante l’incontro, che a tratti ha visto toni anche piuttosto accesi, hanno sollevato qualche perplessità riguardo la durata del cantiere, che potrebbe rimanere allestito per circa un anno intero.
In merito ai parcheggi i commercianti del centro hanno fatto notare come al momento ne esistano 65: dopo i lavori ne rimarrebbero 37. Dal canto suo il sindaco Meneghelli ha fatto notare come rimarrebbero comunque i parcheggi che si trovano dietro al municipio.
«Sono molti – dicono i titolari dei pubblici esercizi – i clienti di passaggio che senza un parcheggio virerebbero su altri punti di acquisto. C’è da considerare anche la giornata di mercoledì, giorno di mercato, durante la quale i posteggi già così sono stracolmi. Non buttiamo al vento anche l’esperienza della fiera sul piazzale che ci insegna molto: i fatturati delle attività in quei giorni crollano perché le persone, se non possono parcheggiare, non si fermano e non entrano». E poi in merito a via Finzi: «Se prima la comunità era divisa dalla strada Goitese, oggi sarebbe la stessa piazza a dividere, anziché unire, nord e sud del paese con una viabilità che punterebbe su vie laterali di poco respiro. Un cantiere lungo e un progetto sbagliato possono affossare le persone, rovinarle nella dignità più grande che è il lavoro, spesso conquista di grandi sacrifici. Sarebbe un peccato perdere tante risorse. Il sindaco, che è lui stesso commerciante, dovrebbe saperlo bene e ci auguriamo prenda in considerazione seriamente la nostra posizione, ascoltandoci e cambiando il progetto».