La reinterpretazione del logo della Juventus è made in Castel d’Ario

CASTEL D’ARIO – Quando l’immaginazione di un tifoso si trasforma in un prodotto ufficiale del club. Nella fattispecie parliamo della t-shirt celebrativa che la Juventus ha lanciato sul mercato in occasione del terzo anniversario dall’introduzione del nuovo logo (la “J” bianca e stilizzata su sfondo nero). Ebbene, la reinterpretazione del logo “Icon” stampato sulla maglia a edizione limitata è opera del casteldariese  Marco Merlotti , studente 23enne dell’Università IAAD (Istituto d’Arte Applicata e Design), vincitore del concorso internazionale #YourIcon bandito lo scorso anno dalla Juventus. Una rappresentazione essenziale che ha convinto i numerosi tifosi che l’hanno premiata sulla piattaforma Socios.com anche per la facile riproducibilità. I votanti avevano l’imbarazzo della scelta, in quanto al contest hanno partecipato oltre 4mila persone in rappresentanza di varie scuole di design, ma anche artisti autodidatti e semplici fan. Tuttavia il responso non è mai stato in discussione. Il logo di Merlotti è balzato subito in testa al lotto dei 5 finalisti (messi sotto contratto dalla Juventus per i diritti d’immagine), quindi ha prevalso con il 72,83% dei voti (arrivati prevalentemente dall’Italia, ma anche da Francia, Turchia e Indonesia) nel testa a testa decisivo con il potentino Carlo Marroccoli (27,17%). Nell’agosto del 2016, pochi mesi dopo il diploma al liceo artistico Giulio Romano di Mantova, Marco comincia a lavorare come modellista per la Diamant di Bonferraro, società del Gruppo Zecchetto che gli dà la possibilità di iscriversi ai corsi internazionali della prestigiosa Arsutoria School di Milano, l’eccellenza italiana nella formazione su design, modelleria e prototipia di scarpe e borse dove in passato si sono formati professionisti di celebri maison come Dior, Manolo Blahnik, Alexander McQueen e Givenchy. A dicembre viene inserito nei quadri aziendali con l’incarico di seguire un progetto di scarpa per bambino del marchio Dolce & Gabbana e di supporto al servizio assistenza atleti Nike nel caso della scarpa prodotta per Mark Cavendish, vincitore del campionato del mondo di ciclismo in linea nel 2011. Ed è lì che probabilmente capisce che la sua passione poteva diventare un lavoro. Decide così, nell’ottobre del 2018, di frequentare i corsi di “product design” presso la sede bolognese dell’Istituto d’Arte Applicata e Design, dove quest’anno ultimerà il triennio di laurea (la consegna avrà luogo all’Allianz Stadium di Torino). Tra i vari complimenti arrivati a Marco, anche quelli di  Virgilio Costa , suo presidente ai tempi delle giovanili del Castel d’Ario: «Era il capitano della squadra Allievi, ora è diventato un talentuoso designer sportivo: un successo frutto del lavoro».

Matteo Vincenzi