Tennis tavolo – Infinita Tan Wenling: vince il suo secondo titolo italiano, 15 anni dopo il primo. E la figlia Gaia fa il tifo in panchina. Tra i maschi trionfa Leo Mutti

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Cagliari La castellana Tan Wenling, ora al Ciatt Prato, a quindici anni dall’unico titolo al suo attivo, ha concesso il bis, aggiudicandosi il singolare assoluto dei Campionati Italiani di Cagliari. Ha battuto in finale per 4-3 (11-6, 11-13, 11-9, 7-11, 11-6, 4-11, 11-5) la sua compagna di società Chiara Colantoni. Terzo gradino del podio per un’altra indimenticata bandiera goffredese, Nikoleta Stefanova, pure lei ora al Prato, e Debora Vivarelli (Esercito).
«Sono felice di questo titolo – commenta Tan – dopo quello del 2008. Allora era l’anno delle Olimpiadi di Pechino e mia figlia Gaia aveva sette anni ed era sulla mia panchina. Dopo 15 anni lei è ancora in panchina e mi ha aiutato a conquistare questa vittoria. Quando ero stanchissima e non ce la facevo più, mi ha detto “Mamy tira fuori tutte le energie che hai e dammi il buon esempio”. Volevo essere di esempio a lei e alle altre giovani e ce l’ho fatta. Non mi alleno tanto, ma mio marito mi stimola ad andare in palestra per tenermi in forma. E quando sono in campo voglio assolutamente vincere. Non pensavo proprio di riuscirci, piuttosto di fare ciò che potevo. Era soprattutto per stare con Gaia. Mi è dispiaciuto che abbiamo perso in doppio, è stata colpa mia, perché ho giocato male. Lei è stata brava, in doppio, però, bisogna essere bravi in due. Spero che il prossimo anno in singolare tocchi a lei».

Trionfo mantovano anche al maschile. Leonardo Mutti (Aeronautica Militare) ha calato il tris, dopo i successi del 2015 a Molfetta e del 2019 a Bolzano. In finale ha superato per 4-1 (11-9, 7-11, 11-6, 12-10, 11-9) il compagno di gruppo sportivo Mihai Bobocica. Medaglia di bronzo al collo di John Oyebode (Sassari) e di Jordy Piccolin (Fiamme Azzurre). «Questo titolo è speciale – spiega il campione tricolore – perché fra due giorni l’Aeronautica Miliutare compirà 100 anni e per quanto mi riguarda questo è il modo migliore per festeggiarlo. Si tratta di una grandissima soddisfazione, a inizio stagione ero in un brutto momento, ma non ho smesso di crederci e ho continuato a lavorare duramente. Non pensavo di poter vincere e questo risultato mi dà la carica per continuare a dare il massimo e farmi valere anche sul fronte internazionale. Sono felice, significa che sto crescendo a livello mentale e naturalmente anche tecnico. La semifinale contro Oyebode è stata durissima e combattuta fino all’ultimo punto, con vari match-point a favore di Johnny, che alla “bella” conduceva per 9-4. Ha fatto un’ottima prestazione e gli voglio fare i complimenti. Ho avuto la forza e la lucidità di aggiudicarmi una partita che pareva impossibile da portare a casa e questo è per me motivo di grande emozione. Dopo aver vinto in questo modo, avevo moltissima voglia di ripetermi in finale. Conosco molto bene Bobo, ci siamo incontrati molte volte e dal punto di vista tecnico-tattico e soprattutto mentale lo affrontato al meglio. Anche lui è stato bravo, io ho avuto carattere e coraggio e sono stato premiato».