La replica di Ats sulle morte nelle Rsa: nessun report nascosto

MANTOVA – È arrivata a stretto giro la replica dei vertici di Ats Val Padana sulla questione del report sui morti nelle Rsa per l’epidemia Covid sollevata dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle  Marco Degli Angeli, cui si sono unite tutte le sigle sindacali che ha fatto richiesta di un incontro oper avere dei chiarimenti. Il direttore generale di Ats Val Padana Salvatore Mannino ha voluto replicare personalmente e anche a nome del direttore sanitario Silvana Cirincione, e sociosanitario Carolina Maffezzoni, “che peraltro nulla hanno a che fare con questa vicenda, nei termini posti” scrive Mannino, che esprime “autentico sgomento ed amarezza” per questa polemica. In estrema sintesi Mannino spiega che non c’è stato alcun caso di dossier nascosto da Ats, ma semplicemente si attende la fine dell’intero progetto per presentare ufficialmente i dati dell’intero lavoro. Ciò che dovrebbe avvenire a breve; Mannino scrive entro 2-3 settimane. La richiesta a Paolo Ricci, direttore dell’Osservatorio Epidemiologico di AtsVal Padana, di condurre uno studio epidemiologico per valutare in modo rigoroso l’impatto della pandemia nelle Rsa, risale all’aprile 2020. Il lavoro sarebbe strutturato in due fasi: la prima era di quantificazione del rischio, in generale, nelle Rsa rispetto agli anni precedenti e rispetto alla popolazione di pari età non istituzionalizzata nello stesso anno. La seconda fase si poneva l’obiettivo di valutare se eventuali differenze nella mortalità potessero essere spiegate, oltre che dalla dislocazione delle stesse in territori a diverso impatto della pandemia. A queste si è aggiunta una terza fase, che si poneva l’obiettivo di valutare eventuali differenze nella distribuzione delle cause di morte. Uno studio – spiega Mannino – molto complesso, per cui “ho ritenuto indispensabile prevedere un tempo congruo per la verifica di tutti gli aspetti al fine di evitare lo spezzettamento dei risultati. Concludo sottolineando che tutti noi in Ats siamo da oltre un anno impegnati nel contrasto alla pandemia, lavorando spesso nella gestione di contingenze di elevata complessità che, a volte, costringono a dilatare i tempi di esecuzione di attività non strettamente emergenziali”.