L’allarme della Coldiretti. Cimice asiatica, danni ai frutteti per oltre due milioni di euro

Cimici asiatiche su una pianta di mais

Mantova L’allarme lanciato alcuni anni fa era rimasto (parzialmente) inascoltato, ma ora la questione cimice asiatica sta diventando sempre preoccupante. Del resto i dati diffusi ieri da Coldiretti Mantova sono più che eloquenti: punte del 70% di danneggiamenti alle produzioni di frutta e piante da vivaio per una stima complessiva che super i due milioni di euro; a ciò si aggiunga il timore che rallentamenti burocratici possano ritardare l’introduzione dell’insetto antagonista della cimice asiatica, noto con l’immaginifico nome di “Vespa Samurai”.
Su quest’ultimo punto, ricorda Coldiretti, il provvedimento normativo è ora alla firma del Presidente della Repubblica e prevede l’immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano su richiesta delle Regioni, delle province autonome o degli enti di gestione delle aree protette nazionali: «Un provvedimento fortemente richiesto dalla Coldiretti a cui è necessario ora dare rapida attuazione – sottolinea il presidente Paolo Carra – velocizzando la procedura in modo da consentire l’immissione in campo della vespa samurai contro la cimice asiatica, già durante la campagna agricola in corso».
Tornando ai danni lasciati dal piccolo ma voracissimo insetto, occorre ricordare che proprio la sua voracità e “bocca buona” (predilige una grande quantità di specie vegetali, senza particolari distinzioni) unitamente a una puntura che rovina irrimediabilmente i frutti, può causare danni pesantissimi alle produzioni. Dalla Cor.ma. di San Giovanni del Dosso, e dall’azienda Grecchi di Borgocarbonara arrivano dati terribili sulla coltivazione della pera, con danni che variano dal 40 al 70% e anche il mais non è stato risparmiato: e una soluzione non si intravvede, dato che alcuni coltivatori stanno pensando di installare le reti anti-insetto ma alcuni potrebbero arrivare alla decisione drastica di estirpare i frutteti. Secondo Coldiretti parte della colpa della diffusione della cimice asiatica va ricercata negli scarsi controlli dell’Unione Europea, per nulla paragonabili a quelli che le produzioni italiane subiscono quando vengono esportate all’estero.