Ponte di San Benedetto: è arrivata la “supertrivella”

Per la realizzazione delle pile mancanti

trivella san benedetto

SAN BENEDETTO  Il calcestruzzo e le gabbie sono già arrivati e ieri, anche, una vera e propria “supertrivella” per eseguire quella che è, senza alcun dubbio, una delle componenti più importanti (nonchè più discusse) del cantiere per il nuovo ponte di San Benedetto Po , ovvero quella che si concluderà con la realizzazione delle tre pile mancanti sul lato a monte del futuro manufatto. La trivella, necessaria per le perforazioni che serviranno a completare questa realizzazione, è arrivata ieri al cantiere ed è pronta a entrare in azione anche se per l’inizio effettivo di questa fase occorrerà attendere qualche giorno, probabilmente fino a mercoledì. In ogni caso si tratta di un ulteriore passo positivo verso la conclusione di una fase dei lavori che aveva creato non poche frizioni tra l’amministrazione provinciale la ditta Toto Costruzioni che ha in appalto i lavori del nuovo ponte. Ricapitolando quanto è avvenuto nelle scorse, per certi versi convulse, settimane, la Toto Costruzioni, dopo avere realizzato le otto pile sul lato a valle del nuovo manufatto e cinque delle otto sul lato a monte, aveva sospeso i lavori per una presunta mancanza di liquidità che, a detta dell’azienda, impediva la normale prosecuzione del cantiere. Sulla vicenda era intervenuta la Provincia anticipando di tasca propria i soldi per l’acquisto di materiale (che saranno poi imputati sul saldo finale che sarà corrisposto all’azienda) e al tempo stesso sollecitando il Ministero competente a prendere posizione. Ministero che aveva poi inviato una nota in cui, sostanzialmente, “tirava le orecchie” all’azienda per l’atteggiamento tenuto in questa occasione approvando però anche un decreto che sbloccava il pagamento di alcuni crediti nei confronti dello Stato da parte di alcune aziende tra cui la Toto; che nel frattempo, cedendo un impianto di sua proprietà negli Stati Uniti, andava a risolvere, sembra definitivamente, tale problema.

Nicola Antonietti