Protesi d’anca in anestesia locale A Castiglione l’operazione innovativa

CASTIGLIONE DELLE STIVIERE Quando la tecnologia e l’innovazione diventano importanti per la salute del cittadino. Cos ì è accaduto, in effetti, nei giorni scorsi all’ospedale San Pellegrino di Castiglione delle Stiviere. In questo nosocomio, in effetti, è stato eseguito poco tempo fa l’innesto di una protesi d’anca senza anestesia generale o anestesia spinale.
La struttura del gruppo Mantova Salus è tra le prime in Italia a scegliere, in casi selezionati, di effettuare questo tipo di intervento utilizzando l’anestesia locale, unita ad una blanda sedazione intraoperatoria.
La novità di questo tipo di modus operandi, ovviamente per quanto riguarda la scelta del tipo di anestesia, risiede nell’utilizzo contemporaneo di tecniche già conosciute ed utilizzate in altri paesi europei e anche nordamericani. A rendere possibile l’intervento è stata, tra le altre cose, la collaborazione tra il reparto di Anestesia, diretto da  Uberto Viola  e quello di ortopedia, diretto da  Ernesto Nicolò .
Ad operare la paziente 62enne è stato l’ortopedico   Anselmo Pallone  che a tal proposito ha dichiarato: «Io e la mia equipe abbiamo scelto l’accesso anteriore, anestetizzando in precedenza la capsula anteriore e quella posteriore con tecnica eco guidata. La paziente dopo 3 ore era già in grado di muoversi con il girello e di tornare a casa. Evitando l’anestesia generale, diversi sono i vantaggi per il paziente – ha proseguito il professore – oltre alla velocità di recupero riabilitativo, il paziente è in grado di mangiare poco dopo l’intervento e non essendo necessario il posizionamento del catetere vescicale, questo fatto risulta essere motivo di comfort molto apprezzato soprattutto dai pazienti di sesso maschile. Non da ultimo, il minor impiego di farmaci antidolorifici, rende l’operazione meno problematica per quei pazienti, spesso anziani, affetti da diverse patologie che ne limitano l’utilizzo. Proprio per questo motivo, stiamo programmando un secondo intervento su un paziente cardiopatico».