Live for All, esce il manifesto nazionale per gli eventi accessibili. Tra i fondatori la mantovana Tomirotti

MANTOVA  Posti limitati, aree recintate distanti decine di metri dal palco, obbligo a vivere gli spettacoli solo con un accompagnatore, scarsa accessibilità degli spazi: l’esperienza degli eventi dal vivo, che di per sé dovrebbe essere sinonimo di gioia, energia e grande condivisione, per le persone con disabilità rappresenta perlopiù un momento di solitudine e segregazione.

Per questo oggi, al Centro Internazionale di Brera a Milano, il Comitato per i Concerti inclusivi formato da Lisa Noja, avvocata e consigliera regionale, Valentina Tomirotti, giornalista blogger e attivista disability, Riccardo Di Lella, candidato sindaco Comune di Fenegrò (CO), Serena Tummino, assistente social media Parlamento europeo in Italia e Marina Cuollo, scrittrice e consulente Diversity & Inclusion ha presentato il primo “Manifesto per eventi dal vivo accessibili”, una dichiarazione collettiva per il diritto delle persone con disabilità a vivere appieno, come tutti, gli eventi live in modo positivo e alla pari.

Valentina Tomirotti ha dichiarato: «Ho aderito al Manifesto Live For All perché la musica non deve avere barriere di alcun tipo e deve essere un mezzo di comunicazione che può accomunare davvero tutti. Costruire un evento accessibile è possibile, lo abbiamo visto anche a Mantova con il concerto All-in rock di Casa del sole, ma può diventare una prassi condivisa. Vorrei che anche altre realtà mantovane e non solo, fossero nostri alleati, Amministrazioni comunali comprese».

Scritto a seguito di un confronto durato circa 2 mesi, il Manifesto si compone di 5 obiettivi concreti finalizzati a ridurre i fattori che ad oggi rendono l’esperienza dei “Live” non egualitaria per le persone con disabilità: 1. “Prenotazioni uguali a tutti gli altri, con un click”, per pre-ordinare e acquistare attraverso gli stessi canali riservati al resto del pubblico, non necessariamente prevedendo una gratuità, ma un costo commisurato alle condizioni di accesso e differenziato in base alla collocazione del posto, come per tutti gli altri; 2. “Numeri democratici”, per far sì che i posti accessibili alle persone con disabilità siano il massimo possibile, in congruità con la disponibilità complessiva; 3. “Posti adeguati” per garantire visibilità e fruibilità piene affinché ogni spettatore possa godere dell’esperienza del live nella misura più estesa possibile, nel rispetto delle esigenze di sicurezza; 4. “Basta segregazioni” per permettere alle persone con disabilità di godere degli eventi dal vivo con il proprio gruppo di amici e non in “aree dedicate”, separate e discriminatorie; 5. “Nuovi parametri di progettazione delle infrastrutture”, per agevolare i processi di ripensamento dei principi di progettazione delle strutture destinate ai live secondo i principi della progettazione universale, con le associazioni rappresentative delle persone con disabilità.

Il Manifesto, pubblicato sotto forma di petizione su change.org si apre ora all’adesione di tutti, privati cittadini, associazioni di persone con disabilità e loro familiari, enti, cooperative sociali, istituzioni e soprattutto artisti sensibili a queste istanze, con l’obiettivo di avere l’attenzione di tutti gli addetti ai lavori e uniformare l’esperienza degli eventi dal vivo.

Primi a rispondere alla chiamata del Manifesto sono stati Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura e Martina Riva, Assessora a Sport, Turismo e Politiche giovanili del Comune di Milano, che hanno espresso l’intenzione di aprire un tavolo di confronto con i gestori degli spazi aperti e chiusi per rendere concerti e altri eventi di spettacolo dal vivo concretamente accessibili, trovando nuovi punti di coerenza tra norme di sicurezza e misure che consentano di attuare l’accessibilità secondo i principi di inclusione, anche in vista delle Olimpiadi Milano-Cortina 2026.