Basket A2 femminile – Purrone: “La ripresa resta un’incognita”

MANTOVA Dopo la chiusura delle attività dei Comitati Regionali, anche il basket femminile di serie A si ferma. Venerdì sera è uscito il comunicato della Fip che ha congelato definitivamente la stagione 2019/20 di A1 e A2. Ora manca all’appello solo il settore maschile, per il quale presumibilmente ci vorrà più tempo per prendere decisioni. Si chiude qui quindi la prima storica stagione del MantovAgricoltura San Giorgio in A2: dodicesimo posto, per un bottino di 7 vittorie e 14 ko. In un secondo momento la Fip darà comunicazioni riguardo a promozioni e retrocessioni. «Lo stop al campionato – afferma il presidente Antonio Purrone – era nell’aria. Si potevano però sbilanciare prima, senza aspettare il 3 aprile, tanto non c’era nessuna parvenza si potesse ricominciare, vista la situazione. Ora aspettiamo indicazioni dalla Fip su promozioni o retrocessioni. Dovremmo comunque ripartire così la prossima stagione in A2, essendo salvi considerando la posizione in classifica, ma aspettiamo». Dal punto di vista sportivo è anche una notizia positiva, ma il numero uno biancorosso non può esserne felice nel mezzo del dramma che sta vivendo il Paese per l’emergenza Coronavirus. «Davanti a queste cose la salute viene prima di tutto. Sarebbe indecoroso essere felici, anche perchè si parla tanto della ripresa, pure del mondo dello sport, ma come riparti? Non sai se c’è il sostegno economico, tutto il movimento sarà in crisi e diverse squadre non si iscriveranno ai campionati. Io sono convinto che se ripartiamo con le dovute cautele nella vita normale – al lavoro stai a due metri, al ristorante stai a due metri – non so però come possa ricominciare invece uno sport di contatto come il basket. Se non ci sono tutele e sicurezza, non si ricomincia. Chi si prende la responsabilità? Stiamo navigando a vista e si possono solo fare delle ipotesi. Soltanto quando sarà tutto tranquillo, si potrà pensare di ricominciare ad allenarsi e giocare a porte aperte. Io la vedo grigia anche per la prossima stagione: tutti gli sport di contatto saranno penalizzati». In questa situazione è necessario un aiuto dalle istituzioni: «Nessuno si poteva immaginare una pandemia, ecco perchè serve una mano tesa da Federazione, Coni e Governo alle società per poter partecipare ai campionati. Servirà un aiuto forte almeno per un anno, anche per il settore giovanile. Non si può certo pensare di avere gli stessi ritmi di prima. Preoccupato? No, ma non sono nemmeno abbastanza ottimista. Basta leggere un giornale o guardare un tg per capire com’è la situazione, anche quella economica». San Giorgio può però puntare su una società forte: «Dal 1999 siamo cresciuti fino ad arrivare alla serie A2. Abbiamo una struttura ventennale: ci sono sia le idee sia le persone, ma il tutto deve avere un sostegno economico. Il club in questa situazione non ha avuto una crepa e ogni collaboratore sta lavorando sodo per proseguire». Si deve guardare avanti, ma è giusto anche voltarsi indietro per analizzare i risultati della stagione appena conclusa: «Avremmo potuto ottenere qualche successo in più, ma va bene lo stesso come primo anno in serie A2. Restando così le cose, saremmo salvi. Abbiamo sempre giocato a testa alta contro tutte le nostre avversarie, dalla prima all’ultima, e anche con performance di alto livello, soprattutto fuori casa».