Basket A2 – Pompea, caccia al secondo straniero: Clarke, Swann e Moore tra i papabili

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Il coach della Pompea, Alessandro Finelli

MANTOVA La dirigenza della Pompea è al lavoro per completare il roster che, affidato al confermatissimo coach Alessandro Finelli, prenderà parte al prossimo campionato di A2, nel girone Est. Prosegue dunque la ricerca del secondo straniero nel ruolo di play-guardia. Si farà un nuovo tentativo con Rotnei Clarke dopo la fumata nera della scorsa settimana. Gli Stings avevano valutato anche Isaiah Swann passando la mano in cerca di un giocatore più votato alla costruzione del gioco, ma dopo il nulla di fatto con Caserta potrebbe essere un’opzione da rivalutare. In lizza c’è anche Ronald Moore, ex Caserta, Pistoia e Varese, anche se Finelli preferirebbe un giocatore più fisico.
L’annuncio dovrebbe arrivare a breve, certamente prima del raduno fissato per il 19 agosto. «Stiamo lavorando per completare l’organico con un playmaker che abbia punti nelle mani e possa giocare in posto due – conferma il tecnico bolognese della Pompea -. Sono molto soddisfatto per l’arrivo di due giovani come Alessandro Vigori e Alvise Sarto, senza dimenticare ovviamente Kenny Lawson, un lungo molto tecnico, un giocatore importante e dalla mano caldo, in grado di segnare tanti punti».
La Pompea si presenta quindi attrezzata alla sfida con le corazzate del girone. «Delle altre non mi preoccupo – taglia corto Finelli – prima o poi le dovremo affrontare tutte».
Il coach è piuttosto entusiasta della sinergia con Sustinente (e San Pio X) che ha portato al progetto Stings Mantova Academy e alla formazione di una squadra di soli giovani per disputare la C Gold. «Non posso che fare i complimenti ai presidenti delle società – conclude Finelli – per questa lodevole opportunità per Mantova, che darà la possibilità ai giovani di mettersi alla prova in un torneo molto competitivo come appunto la serie C Gold. Si tratta di un campionato nel quale bisognerebbe dare spazio ai giovani, ma in pratica non lo si fa. In questo senso diamo un esempio virtuoso. E’ logico e comprensibile che al primo anno possano esserci delle difficoltà per un gruppo costruito ex novo, ma intanto mettiamo le basi per il futuro e per durare nel tempo».