Mantova Dai palazzetti angusti della serie D alla massima vetrina nazionale: il Mantova ha bruciato le tappe e oggi, con la nuova griffe Kaos, scrive un’altra pagina della sua breve ma intensissima (e vincente) storia. E’ infatti arrivato il giorno del debutto in serie A: teatro sarà il fortino Neolù (ore 20), tirato a lucido per l’occasione, ospite il Came Dosson, espressione di un piccolo paese trevigiano, ma con grande tradizione nel futsal. «E’ una squadra molto collaudata – spiega mister Pino Milella, per la quinta stagione sulla panchina biancorossa e primo artefice della prodigiosa scalata – allenatore e giocatori sono insieme da tanto tempo, è una possibile outsider dietro le corazzate che lotteranno per lo scudetto. Noi, invece, abbiamo cambiato praticamente tutti i giocatori, alcuni si sono uniti al gruppo da poco e se dicessi che siamo pronti da tutti i punti di vista, direi una bugia. Abbiamo però voglia di giocare e ripagare le aspettative di chi ci segue con passione».
«Abbiamo lavorato bene – continua Milella – la partita di Coppa ci ha dato fiducia, ma in campionato l’asticella si alza notevolmente. Siamo abituati al ruolo di matricole, stavolta però il salto è importante, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche di esperienza. In tal senso uno scotto lo potremmo pagare, dobbiamo allora sopperire con grande voglia ed entusiasmo».
La formula del campionato prevede che le prime otto facciano i play off, le ultime tre scendano direttamente in A2, play out tra 12ª e 13ª classificata per decidere la quarta retrocessa. «Abbiamo allestito una squadra competitiva – non si nasconde Milella – e investito su giovani molto bravi che però devono fare esperienza. Sarebbe importante partire bene, i risultati danno morale e aiutano a velocizzare il processo di crescita. Ma il calendario all’inizio è tosto. Il primo obiettivo allora è mantenere la categoria, dirà poi il campo se potremo ambire a qualcosa di più». Per la gara odierna i giocatori sono tutti a disposizione del coach biancorosso, compreso l’ultimo arrivato Parrel. «Non può essere al top – conclude Milella – ma è atleta esperto e ci darà una mano».