MANTOVA «Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi… ritornano». Ormai questi versi di Antonello Venditti sono stati usati mille volte e spesso a sproposito. Stavolta, però, calzano perfettamente, visto che parliamo del ritorno a Mantova di Pino Milella, l’artefice in panchina della grande scalata dei biancorossi, dalle serie inferiori sino alla Serie A. «Siamo soddisfatti di aver riportato a casa Pino – dice il dg Cristiano Rondelli – avevamo bisogno di ritrovare una guida tecnica esperta ed importante. Quando abbiamo saputo che era libero, non abbiamo esitato a contattarlo. Cercheremo di ripartire con lui per tornare dove avevamo interrotto per Covid. Abbiamo un conto in sospeso». Rondelli ovviamente, si riferisce al primo campionato dei biancorossi in A. Milella sarà anche responsabile tecnico del progetto giovanile di Mantova Calcio a 5. «Il mio obiettivo è riportare Mantova là dove l’avevo lasciato – esordisce il tecnico pugliese -. Ritrovo Mantova con le stesse ambizioni. Dopo una retrocessione e una mancata promozione i biancorossi erano già lì a pianificare la riscossa. Questo mi ha dato grande motivazione. La squadra la conosco bene, è competitiva e forte: cercherò di mettere le mie qualità al servizio di questo gruppo. Bisogna trovare il giusto connubio. Ho già parlato con tutti i giocatori, per esporre loro le mie idee: con capitan Titon ho trovato sintonia, è un giocatore prorompente, conto di averlo con noi tra gli attori principali per ripartire». Poi i progetti per il futuro, quello di formare un settore giovanile in grado di produrre giocatori in loco, anche in vista delle regole imposte dalla federazione.