Calcio Serie C – Botturi: “Il Mantova sta raccogliendo legna per quando farà freddo”

MANTOVA A Christian Botturi piacciono le metafore. Aiutano a comprendere meglio il concetto, e di chiarezza c’è sempre bisogno quando si parla di Mantova. Anche ora che i biancorossi stanno letteralmente volando in campionato. E allora sotto con le parole del direttore tecnico di viale Te, che questa squadra l’ha costruita. Nella chiacchierata concessa ieri alla stampa, Botturi riparte dalla sconfitta di un mese fa con la Triestina: «Dopo quella partita dissi che ero contento, perchè il Mantova stava comunque facendo cose importanti. Infatti, nelle 5 gare successive abbiamo conquistato 13 punti. Quindi le mie parole hanno avuto un riscontro. Non perchè io sia Houdini, ma perchè vivo il quotidiano di questa squadra e so come lavora. Ora siamo primi in classifica: stiamo volando, come volano i nostri tifosi. Tutto giusto, non possiamo placare l’entusiasmo della piazza, anzi è giusto che dopo le sofferenze degli ultimi anni ci sia questa euforia. Però noi dobbiamo rimanere ben radicati a terra. Guai ad abbassare la guardia». E qui il dt regala la prima metafora: «A Mantova c’è freddo, tra un po’ arriverà anche la nebbia. Ecco, noi stiamo raccogliendo la legna per combattere il freddo. Questo è il senso che dobbiamo dare ai punti conquistati fin qui. Voi parlate di Serie B, ma noi non sappiamo dove possiamo arrivare. Sappiamo solo che dobbiamo consolidare un progetto. L’unico nostro obbligo è quello di far crescere il Mantova, tutti insieme, con la massima umiltà. Per questo dobbiamo pensare a raccogliere tanta legna. Poi si vedrà».
Insomma, metafora per metafora, Botturi veste i panni del pompiere, gettando acqua sul fuoco dell’entusiasmo. Però non si tira indietro quando c’è da riconoscere i meriti dei ragazzi di Possanzini: «C’è un’immagine, del match con la Virtus, che mi è piaciuta più di tutte: l’esultanza sui due gol. Questa voglia dei giocatori di arrampicarsi alla rete per ricevere l’abbraccio dei tifosi. È un’esultanza molto anni ’80, che spiega bene lo spirito di questo gruppo».
Domenica al Martelli è attesa la Pergolettese. «È l’ennesimo ostacolo – sintetizza Botturi – . La Pergolettese, rispetto allo scorso anno, ha perso elementi importanti come Varas e Villa. Però ne ha altri molto validi, come Bariti, Piccinini e Arioli. Inoltre, ha un allenatore (Matteo Abbate, ndr) che reputo molto bravo perchè ha dato un’identità alla squadra. Come il nostro Possanzini, ha idee originali e ha saputo trasmetterle ai suoi giocatori. Sarà una bella partita. Decisamente impegnativa per noi».
Botturi ribadisce a più riprese la “forza del collettivo”, che è il vero motore di questo Mantova. Tutti si aiutano. Non segnano gli attaccanti? Ci pensano i difensori. «E gli attaccanti sono a loro volta i primi difensori – osserva il dt dell’Acm – . Perchè ripiegano, corrono e si sacrificano. È il caso di Galuppini, che a Verona si è distinto per un efficace lavoro sporco, di rifinitura. Ma anche di Mensah». Resta il nodo Monachello, ancora a secco di gol. Botturi butta lì un’altra metafora, scomodando… Cupido: «È come quando cerchi a tutti i costi una fidanzata e non la trovi. Poi smetti di cercarla e, quando meno te l’aspetti, incontri quella giusta. Gaetano, che è stato fortemente voluto da tutti noi, deve stare sereno. Non deve cercare il gol a tutti i costi. Quando è arrivato, due anni fa, si era preso la squadra sul groppone: le sue reti erano determinanti per quel Mantova. Ora le condizioni sono cambiate: lui fa parte di un collettivo. Che lo accompagnerà fino al ritorno al gol».