Covid: dossier sulle Rsa sparito e ritrovato

MANTOVA “Nelle Rsa di Cremona e Mantova la mortalità da Covid è stata undici volte superiore alla media della popolazione anziana, ma Ats Val Padana non ha pubblicato i dati della ricerca epidemiologica, nonostante i dati fossero noti già da luglio. È inammissibile”.
A parlare è Marco Degli Angeli, consigliere regionale del M5s Lombardia in riferimento ai dati dell’ultimo lavoro svolto dall’Osservatorio Epidemiologico di Ats Val Padana, diretto dall’epidemiologo mantovano Paolo Ricci, lavoro che è stato poi pubblicato sull’autorevole rivista scientifica Epidemiologia e Prevenzione. La ricerca epidemiologica ha messo a con fronti la mortalità degli ospiti delle Rsa prima e durante la pandemia da Covid-19.
“Nonostante la direzione Ats abbia preferito trattenere per mesi nel cassetto il progetto, quello che è stato possibile apprendere è impressionante – prosegue Degli Angeli -. Come mai questo studio, disponibile dallo scorso luglio 2020 non è stato diffuso prima? C’è forse il timore nell’ammettere il fallimento di un sistema sanitario che ha abbandonato le Rsa a se stesse”. Numeri alla mano, nel primo quadrimestre 2020 a Cremona i morti della popolazione fuori Rsa sono 1.339. Quelli della più piccola “popolazione istituzionalizzata” dentro le Rsa sono invece 1.214. Per quanto riguarda Mantova questa distanza rimane maggiore: 1067 morti fuori Rsa, contro i 723 morti dentro Rsa. “Sono numeri – spiega Degli Angeli – che non vanno letti in ordine di grandezza matematica. Quello che purtroppo colpisce è come un piccolo sottogruppo di popolazione anziana ricoverata in Rsa, che rappresenta soltanto il 7% del totale, competa per mortalità con la ben più grande parte di popolazione anziana di pari età, la quale rappresenta invece il 93% del medesimo totale”.
Lo studio giunge alla conclusione che nelle Rsa i morti di Covid sono stati 11 volte tanto rispetto a quelli fuori, anche se “tolto l’effetto di confondenti demografici e inerenti allo stato, il rischio di morire in Rsa rispetto alla popolazione non istituzionalizzata era circa 2-3 volte maggiore prima dell’epidemia Covid-19 e quasi 7 volte durante la stessa.
L’epidemia ha aumentato del 60% il rischio di morte nella popolazione non istituzionalizzata di 75 anni e oltre e lo ha raddoppiato nelle Rsa. A una maggiore incidenza corrisponde una mortalità più elevata e un maggior divario tra residenti in Rsa e non residenti in Rsa.