MANTOVA Per i tifosi del Mantova, quella vissuta lunedì al Martelli è stata una serata memorabile, di quelle che non capitavano da un po’. Il ritorno di Mimmo Di Carlo già l’aveva resa speciale, richiamando allo stadio chi da tempo aveva smesso di frequentarlo. Ma è logico che a renderla perfetta è stata la vittoria dei biancorossi, contro un Pordenone che i più indicano come il favorito per la promozione diretta in B. Indubbiamente un colpaccio, sia per Nicola Corrent che per i giocatori. Giusto un mese fa, quando la squadra annaspava tra mille difficoltà, ci si chiedeva se il tecnico veronese fosse all’altezza del compito affidatogli. E se la squadra fosse veramente dalla sua parte. Dubbi legittimi che hanno sfiorato anche la dirigenza di viale Te, com’era naturale di fronte a una partenza così negativa.
Ebbene, un mese dopo possiamo dire che qualcosa sta cambiando. Anzi, per certi versi è già cambiato. Premesso che nel calcio i presunti verdetti sono fatti per essere smentiti il giorno dopo, è un datto di fatto che il Mantova ora sembra un’altra squadra rispetto a quella di un mese fa. Sul piano tecnico-tattico e dello sviluppo del gioco, certo. Ma soprattutto su quello caratteriale, che era sembrato il vero punto debole di Guccione e compagni (tanto, appunto, da instillare il dubbio di uno scollamento tra giocatori e allenatore). A fungere da spartiacque, paradossalmente, è stata la partita più sminuita: quella di Coppa Italia col Trento. Quella vittoria, ottenuta con tanti giovani in campo, ha evidentemente regalato fiducia all’ambiente. Pochi giorni dopo il Mantova è andato vicino ad espugnare il sempre ostico campo della Virtus, subendo il gol del pari solo nel finale e in 10 contro 11. Il naturale completamento della rinascita i biancorossi se lo sono tenuti per la serata più attesa e la partita più complicata. Un’affermazione, quella col Pordenone, che può potenzialmente mettere le ali all’Acm, finalmente convincente nell’atteggiamento e nello spirito battagliero che era mancato nelle prime gare. Hanno risposto “presente” senatori come Guccione e Gerbaudo; si è finalmente elevato un giocatore di grande esperienza come De Francesco; ha strappato applausi il tanto vituperato Chiorra e, in generale, tutti i giovani schierati da Corrent (ben 5 in campo, dopo la sostituzione forzata di Ingegneri). Che peccato non ci sia il tempo di godersi questo piccolo capolavoro, visto che domani sera già si torna in campo a Vicenza. O forse il vero peccato sarebbe un altro: non sfruttare la formidabile iniezione di autostima e consapevolezza che serate come quella di lunedì ti regalano. Questo è il vero tesoretto da capitalizzare. A partire da domani.