Calcio serie C – Mantova, ecco il nuovo protocollo. “Martelli” aperto solo a 1000 tifosi

MANTOVA Nella giornata di ieri la Figc ha diramato il nuovo protocollo sulle norme sanitarie a cui dovranno sottostare tutti i club professionistici per contenere il contagio da Coronavirus. Come avevano detto lo scorso 14 giugno i dirigenti di viale Te, la società biancorossa, come le altre, ha dovuto far fronte a delle spese aggiuntive: 172.000 euro tra test e tamponi, con una perdita di 500.000 euro dal botteghino. Una cifra considerevole per un club di Serie C, nonostante una proprietà forte come quella dell’Acm. Società e tifosi, in vista della prossima stagione si aspettavano qualcosa di diverso, soprattutto sul fronte stadi, con un ritorno, il più vicino possibile, alla normalità, considerata la campagna vaccinale in atto in tutto il Paese. Ma andiamo con ordine.
Norme sanitarie – Inanzitutto la classificazione. Non si parla più di “gruppo squadra”, ma vengono distinti tre gruppii: Gruppo 1 di cui fanno parte calciatori, allenatori, massaggiatori, fisioterapisti, magazzinieri, altri componenti dello staff e i medici sociali. Il Gruppo 2 di cui fanno parte gli arbitri e il Gruppo 3 in cui sono inseriti dirigenti, giornalisti, steward. Per i primi due gruppi è prevista una suddivisione tra “vaccinati”, “guariti” e “suscettibile” (non vaccinati o chi ha ricevuto una sola dose). Nel nuovo protocollo non è specificato alcun obbligo di vaccino per gli atleti. Ad inizio stagione dovranno sottoporsi a: visita clinica; test molecolare o antigenico rapido, da ripetersi entro 5-6 giorni per i suscettibili; test sierologico quantitativo. Memore della difficoltà di realizzare concretamente una bolla, la Figc ha previsto che, in caso di positività, il soggetto dovrà essere allontanato dal gruppo. Sarà poi compito delle Autorità prevedere, a seconda della situazione, ulteriori provvedimenti nei confronti del gruppo. Durante il precampionato test di routine ogni 8 giorni, che saranno obbligatori per gli “suscettibili”, facoltativo per tutti gli altri. In ottica ritiro, non ci sarà più l’obbligo delle stanze singole, soprattutto per i vaccinati e i guariti.
I tifosi allo stadio – E il pubblico? Ci sarà, ma da parte della Figc, o meglio dal Governo, non c’è ancora il via libera totale. Questo si sapeva, ma le società si aspettavano un’apertura superiore al 25%. Non sarà così, almeno per ora. Si partirà con un’apertura ridotta, massimo 1000 spettatori, che aumenteranno se ci saranno le condizioni per poterlo permettere. Massima prudenza, quindi. Le società dovranno garantire prescrizioni minime, come la prenotazione del posto a sedere, l’obbligo di mascherina, il controllo della temperatura all’accesso, un numero adeguato di distributori di gel igienico e di servizi, disponibilità di sufficienti operatori con adeguata formazione. Ad oggi non è richiesto il Green pass.