Apam terzo bilancio consecutivo in rosso: -800mila euro nel 2022

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MANTOVA La maratonina consiliare sulle sessioni del bilancio previsionale 2023 ha avuto ieri il prodromo nella apposita commissione di via Roma con l’audizione dei vertici delle partecipate. Tra queste l’Apam, che ha aperto il proverbiale cahier de doléance. Dai mastri dell’azienda del trasporto pubblico locale si evince un poco rassicurante consuntivo: negli ultimi 3 anni l’azienda è andata in rosso per circa 2,3 milioni, e si tratta pertanto di una condizione necessaria-sufficiente a cambiarne i vertici – cosa peraltro coincidente con la scadenza naturale dell’attuale Cda.
Nel 2020, l’anno terribile della pandemia, il passivo registrato era di 549.257 euro; nel 2021 il rosso era cresciuto a 898.900 euro, mentre il parziale dell’anno in corso si aggira attorno agli 800.000. Un problema, più che per il presidente Daniele Trevenzoli, in scadenza naturale a marzo, che si riverserà sulla futura gestione, già preannunciata a guida leghista (il nome più in quota è quello del segretario cittadino Cristian Pasolini).
Nel corso dell’audizione commissariale ieri in Comune numerose stilettate sono giunte dalle fila dell’opposizione. Il capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri ha rilevato un crescente malessere fra i dipendenti, «con turni massacranti e troppi straordinari». Dal canto suo Trevenzoli ha replicato che i turni degli autisti sono assolutamente normali; il problema nasce dalla carenza di circa 15 autisti. Tre bandi under 30 non sarebbero andati benissimo. Fatto che costringe Apam a utilizzare contratti interinali, nonostante il primo stipendio per chi entri in ruolo sarebbe di 1.500 euro netti secondo l’ultimo contratto collettivo, fermo però al 2002 (ma arricchito dalla presente gestione con varie integrazioni). E comunque in ballo ci sono i contratti stessi di Apam che presumibilmente prorogati sino al 2025, quando si terrà la gara per l’assegnazione del Tpl sia su Mantova che su Cremona.
Quanto alle linee-gida, assicura Trevenzoli, non è previsto all’orizzonte alcun taglio, e le linee funzionano al 100%, salvo cause di forza maggiore (malattie, positivi al covid e simili). Sempre Trevenzoli lamenta alcune anomalie del Pnrr, che attribuisce incentivi sui mezzi a idrogeno e sull’elettrico, ma non sui mezzi dell’extraurbano, dove c’è maggior bisogno.
Incalzato dal leader dell’opposizione Stefano Rossi (Mantova ideale), il presidente ha rendicontato anche sui costi delle navette cittadine, che pesano per 350mila euro l’anno sul capoluogo, e che il Comune pensava di sostenere coi bus turistici – che però sono stati deficitari, costringendo l’ente locale ad aggiungere altri 150mila euro di suo.
Da ultimo Daniele Trevenzoli ha annunciato che giovedì scorso l’Ispettorato del lavoro ha annullato il procedimento in corso da 4 anni sulle denunce dei dipendenti, condannando gli stessi a spese e risarcimenti.