Calcio Serie D – Pavan: “Mantova, per arrivare in C serve la perfezione”

Niccolò Pavan
Niccolò Pavan

Mantova Sei campionati nel Borgosesia, uno nel Chieri, uno nella Caronnese ed ora il Mantova.  Niccolò Pavan ha solo 26 anni, ma si può considerare un veterano della Serie D. «È così – conferma lui – . Ho sfiorato la C una volta, ai tempi del Borgosesia, perdendo il campionato al 90’ della penultima giornata. Ora è tempo di togliermi la soddisfazione: per questo, quando il Mantova mi ha cercato, ho accettato al volo».
 L’inizio promette bene…
«Altroché. Ma me l’aspettavo: il Mantova è una squadra blasonata con giocatori di alto livello. L’importante è non sedersi sugli allori».
 È il Fiorenzuola il primo avversario da temere?
«Il Fiorenzuola che ci resta attaccato è uno stimolo per non mollare mai. Credo che i primi da temere siamo noi stessi: non esistono partite facili, spetta a noi affrontarle col piglio giusto».
 Col Franciacorta è accaduto…
«Sì, abbiamo superato un esame non facile considerando la caratura dell’avversario. C’è solo un po’ di rammarico per quei gol presi».
 Hai toccato l’argomento. Qual è la tua opinione in merito?
«Tasto dolente. Intanto bisogna sottolineare che subiamo pochissimi tiri in porta. Purtroppo la maggior parte si trasforma in gol. Che dire? Dobbiamo migliorarci, lavorare di giorno in giorno per subire ancora meno tiri in porta. Bisogna puntare alla perfezione».
 Vi attendono due trasferte consecutive, contro Fanfulla e Crema…
«Pensiamo al Fanfulla. Mi aspetto una partita complicata, contro una squadra organizzata e su un campo ostico. Secondo me prevarrà l’agonismo, come a Forlì».
 Quindi servirà un Mantova più combattivo del solito?
«È una caratteristica che non ci manca. Anzi, assieme al giocar bene la palla, penso sia la nostra qualità migliore. Non molliamo mai. Anche quando concediamo qualche gol e sembriamo “uscire” dalla partita, rimaniamo compatti e “rientriamo” subito».
 In cosa, invece, potete migliorare di più?
«In fase di non possesso. Ma ci stiamo lavorando».
 Come ti trovi al Mantova?
«Molto bene, per me è un onore essere qui. Come dicevo, quando mi è stata prospettata questa opportunità non ci ho pensato due volte. Quando ho affrontato i biancorossi con la Caronnese mi era rimasta impressa l’atmosfera del Martelli. Ritrovarla da giocatore del Mantova è un privilegio, anche se poi in campo sono troppo concentrato sulla partita per farci caso».
 Preferisci giocare da terzino sinistro o da difensore centrale?
«Nasco terzino. Poi negli ultimi anni mi hanno spostato al centro della difesa e mi sono trovato bene. Al Mantova, però, sono tornato al ruolo d’origine. A parte il primo impatto, ho ritrovato presto gli automatismi. Sono comunque a disposizione del mister: dove mi mette gioco».