Rugby Top 12 – Finco: “Il nuovo Viadana parla argentino”

Ramiro Finco
Ramiro Finco

VIADANA Il nuovo tecnico argentino German Fernandez, atteso a Viadana a metà agosto, troverà ad accoglierlo una folta pattuglia di connazionali che certamente gli faciliteranno l’ambientamento nella cittadina in riva al Po. Tra questi ovviamente Ramiro Finco, punto fermo del reparto dei tre quarti viadanese. «Conosco il coach da quando ho giocato nella selezione seven dell’Argentina – ricorda Ramiro – era più volte presente e dava ottimi consigli. E’ un tecnico esperto, che conosce il rugby e applica sul campo le sue teorie. La società ha scelto bene, perchè Fernandez è molto preparato, qualità essenziale per far crescere la squadra e i giovani».
«Per quanto concerne la campagna acquisti – prosegue Finco – la società ha fatto finora un ottimo lavoro. Spiace per chi se n’è andato, compreso coach Jimenez, il compito dei giocatori più esperti e navigati sarà quello di dare utili e preziosi consigli ai giovani».
I gialloneri iniziano oggi la seconda settimana di lavoro pre stagionale con il preparatore Santiago Monzon, in agenda test fisici e aerobici. «Eravamo fermi da tanto tempo e tutti avevamo voglia di riprendere – prosegue Finco – il lavoro di queste settimane ci consentirà inoltre di cominciare a formare il nuovo gruppo. La scelta di affidare la conduzione tecnica a Fernandez si basa soprattutto sulla crescita del gruppo e dei giovani, senza fretta né pressioni».
Quale potrebbe essere l’obiettivo del Viadana nel prossimo Top 12?. «Nella passata stagione abbiamo sempre giocato alla pari con le squadre più forti – rammenta l’argentino – abbiamo sfiorato la vittoria a Padova col Petrarca e a Roma con le Fiamme Oro, tra campionato e Coppa Italia abbiamo messo sotto Calvisano, Reggio Emilia e Rovigo. Il rovescio della medaglia sono state le sconfitte allo Zaffanella contro Colorno e Firenze: peccati di gioventù verrebbe da dire. Sono però queste le partite dove bisogna dimostrare di essere più forti. Bisogna essere più costanti contro tutti gli avversari, a prescindere dalla loro classifica. Gli errori del passato devono servire da lezione per non ripeterli. Ora, però, il primo pensiero è tornare a giocare, tutto ne abbiamo una gran voglia».