Rugby Top 12 – Il Viadana ha tolto i veli. Arletti: “Vogliamo essere competitivi”

Giocatori e staff dell'Im Exchange Viadana

Viadana Il Rugby Viadana, con solamente qualche test atletico nelle gambe, si è ritrovato ieri allo stadio Zaffanella per guardarsi negli occhi e tracciare le prime linee guida che terranno legati giocatori e staff tecnico per tutta la stagione.
Il management giallonero, prima di incontrare gli atleti, si è riunito per quello che è, a tutti gli effetti, uno start ufficioso della stagione.
Un profondo senso di rinnovamento si respira nell’ambiente a partire dalle persone fino ai nuovi partner che sostengono la società il cui nome appare negli spazi pubblicitari dell’impianto viadanese.
La mattinata è iniziata alle 10.30 in sala stampa con coach Victor Jimenez, pilone del Viadana scudettato, che ha trasmesso i suoi dettami di rugby tradotti in aggressività, conquista e la ricerca della verticale. Successivamente ci si è trasferiti nella club house Vent & Acqua dove la parola è stata presa dal nuovo presidente, Giulio Arletti e dal vice presidente Paolo Bottari.
La volontà della società è stata chiara fin dai primi momenti, quella di ricreare a Viadana attaccamento ed identità. In tal senso le scelte effettuate fin qui sembrano correre in questa direzione con molti atleti cresciuti nel settore giovanile che inseriranno gradualmente coloro che si sono aggregati nelle ultime settimane.
La presentazione ai tifosi dell’Im Exchange Viadana 2019-2020, quello che si getterà nel 50esimo anno di vita del club rivierasco, si terrà verso la fine di settembre, a ridosso della prima partita stagionale.
Fanno da cornice al primo incontro targato Rugby Viadana le parole del presidente Giulio Arletti che individua nei principi basilari del rugby il punto di partenza per la società giallonera. «I ragazzi dovranno tornare a divertirsi – sottolinea – e ritrovare quei sapori che il rugby inteso come squadra riesce a dare. L’obiettivo a livello societario è proprio quello di fare stare bene i giocatori agevolandone l’attività in una sorta di costruzione che potrebbe portare i frutti sperati tra un paio d’anni. Vogliamo riportare appassionati allo stadio ed essere competitivi, ma per ottenere questo servirà programmazione e passione». Il general manager è Gamboa, uomo di campo che ha già collaborato con il presidente Arletti in ottica Caimani. “Gamboa è una persona che conosco e che mi sta trasmettendo l’approccio che gli argentini hanno nei confronti di questo sport, anche in termini di attaccamento».
Alessandro Soragna