MANTOVA Essendo questo un anno olimpico, come tutti gli altri sport, anche la Fipt (Federazione italiana palla tamburello) è chiamata alle urne.
Ne parliamo perché alcune decisioni (recenti e meno recenti) della Ctf, avallate dalla presidenza, sono state oggetto di discussione.
Il presidente uscente, Edoardo Facchetti, al suo primo mandato, sarebbe (usiamo il condizionale perché siamo ben lontani dalle elezioni vere e proprie: anzi, non siamo nemmeno ai preliminari) oggetto di contestazione su alcuni punti fondanti della sua presidenza.
A partire da quello più innovativo e importante: l’introduzione, all’inizio dello scorso campionato di serie A, del cosiddetto fair play tecnico: vale a dire, i punti assegnati a tutti i giocatori, per intenderci.
Il nuovo regolamento è stato introdotto per cercare di livellare il valore reale delle squadre e presentato in forma quasi sperimentale, nel senso che se ci si rendesse conto che il nuovo sistema danneggia il movimento tamburellistico, si potrebbe sempre ripensarci.
Ascoltando il parere di molte società, sembra che, tutto sommato, il nuovo regolamento non abbia deluso del tutto. Anche se, di fatto, l’ultimo campionato non è stato diverso dal precedente. Naturalmente gli scontenti sono dietro ogni angolo, ma la maggior parte delle società si è detta abbastanza soddisfatta.
Viene contestata al presidente, stante la rinuncia del Chiusano, anche la decisione di disputare la prossima serie A con undici squadre. Dal momento che si è trattato di una scelta della Ctf che potrebbe preludere alla decisione di portare la serie A a dieci formazioni, è possibile che la contestazione riguardi proprio quest’ultima decisione: la serie A con dieci squadre.
Peraltro, non si ha notizia più o meno ufficiale, di dirigenti intenzionati a proporsi come presidente nazionale. Anche se risulta che il vicepresidente vicario, Andrea Fiorini, potrebbe pensare di mettersi in competizione.