Volley Serie A3 – E’ un Gabbiano da guinness. Fattori: “Inutile nascondersi, puntiamo sempre più in alto”

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Mantova Il Gabbiano ha chiuso l’anno solare (e il girone d’andata), da imbattuto, al comando della Serie A3. Con un vantaggio enorme sulle rivali. Ieri è rimasto fermo ai box nella prima di ritorno, sicchè il San Donà ha accorciato le distanze, ma resta comunque a distanza di sicurezza (5 punti). «Vincere tutte le gare sarà difficile – avverte il presidente Paolo Fattori – ma noi ci proveremo. Sono sorpreso e penso che nessuno si aspettasse una partenza così da parte nostra. Sono davvero orgoglioso dei ragazzi e dello staff tecnico, stanno facendo qualcosa di incredibile. Stanno tutti lavorando bene, dimostrando di essere atleti con qualità tecniche, fisiche e morali molto importanti». «Quest’anno – ricorda il pres – abbiamo mantenuto 5-6 ragazzi dalla scorsa stagione ed effettuato qualche acquisto mirato, per permettere ai nuovi di entrare in un ambiente consolidato con criteri difficilmente modificabili. Voglio ricordare che questa squadra ha alcuni giocatori che non hanno mai giocato in A3, ma che comunque hanno retto bene l’urto, dimostrando di avere grinta e tenacia». «Adesso è inutile nascondersi – prosegue Fattori – la salvezza l’abbiamo raggiunta, siamo la squadra sorpresa del campionato, perché non puntare sempre più in alto? Siamo primi e vogliamo rimanerci, ma sempre umili e con i piedi per terra. Il nostro obiettivo è quello di migliorare sempre, quindi direi che arrivare tra le prime tre-quattro sarebbe una cosa straordinaria. Soprattutto se si guarda il calibro delle nostre rivali, che dispongono di risorse economiche maggiori». Il Gabbiano, insomma, è pronto a riscrivere la storia del volley nostrano. «Sono qui da 25 anni – ricorda Fattori – penso di essere il più longevo dei presidenti dello sport mantovano. Per me è un piacere, un onore e anche un onere. Io e altri miei amici siamo partiti nel lontano 98/99 e nonostante screzi e litigi, siamo uniti più che mai; penso che i risultati parlino chiaro. Ricoprire questo ruolo richiede impegno e tanto sforzo economico, ma non posso lamentarmi. Qui le cose le facciamo per bene, basta guardare il percorso fatto sino ad ora e tutte le vittorie ottenute nel corso degli anni». E per finire: «Siamo gente di sport – conclude il presidente – sappiamo come comportarci nelle fasi negative e nell’euforia. Siamo abituati a vincere, ma anche a perdere, come le due finali sfuggite l’anno scorso. In questo momento si respira gioia e felicità, ma lo sport è fatto di momenti belli e brutti e sono proprio questi ultimi che ti fanno crescere».