MANTOVA Il terzo colpo di mercato del Mantova si chiama Nicolò Fazzi, classe 1995, lucchese di Borgo a Mozzano, segni particolari: la duttilità. «Il mio ruolo naturale è il terzino destro – specifica – . Però ho giocato anche a sinistra, e poi a centrocampo come mezzala… Diciamo che gli allenatori che ho avuto hanno sempre sfruttato questa mia versatilità». Verrà comoda anche a Corrent, sebbene il Mantova lo abbia preso principalmente per colmare il vuoto a destra, fascia “stregata” da infortuni e assenze in serie.
Fazzi ha firmato un contratto con l’Acm fino al 2024 ed è stato presentato ieri nella sede di viale Te. Ha scelto la maglia numero 26 per motivi cabalistico-sentimentali («oggi è il 26, e poi è un numero che mi lega alla mia ragazza»). Può vantare una carriera di tutto rispetto: una presenza in Serie A, un centinaio di partite in B e altrettante in C. Cresciuto nella Fiorentina, ha vestito le maglie di: Perugia, Virtus Entella, Crotone (con Juric allenatore), Perugia, Cesena, Livorno, Padova, Sambenedettese e Messina. Con quest’ultima squadra, nella prima parte di stagione, ha totalizzato 12 presenze e un gol. Non scende in campo dal 30 novembre causa infortunio, ma giura che è tutto risolto: «Sarei pronto per giocare anche domenica».
Definisce il Mantova «una piccola famiglia», espressione che denota già affetto e ammirazione: «È nato tutto in una settimana – racconta – . Avevo un paio di richieste, ma quando ho parlato col direttore (Alessandro Battisti, ndr) ho capito che l’ambiente era quello giusto. Il primo impatto me l’ha confermato: ho trovato una proprietà seria e un gruppo forte. C’è entusiasmo e alchimia. Conoscevo già qualche ragazzo, dai tempi delle nazionali giovanili o perchè ex compagno di squadra: parlo di Monachello, Gerbaudo, Iotti». Non conosceva di persona Corrent, ma anche in questo caso l’impatto è stato positivo: «Abbiamo parlato di tutto tranne che di calcio – rivela – . Ora dovrò assimilare le sue idee, ma penso che non ci saranno problemi: entro in questo gruppo in punta di piedi e mettendomi a completa disposizione». Ha giocato una sola volta al Martelli, due stagioni fa con la Sambenedettese: «Cosa ricordo? Non posso dire il pubblico perchè il match era a porte chiuse. E allora dico… il freddo».
Seduto accanto a lui, il ds Battisti benedice l’operazione: «Nicolò – spiega il dirigente – è un giocatore che abbiamo voluto e col quale ci siamo voluti. Vanta un’esperienza importante e sa far bene sia la fase difensiva che quella offensiva. Avevamo bisogno di un innesto sulla destra e siamo ben felici di accoglierlo». Poco distante, il presidente biancorosso Filippo Piccoli ascolta in silenzio e annuisce: «È un gran bel colpo – si lascia scappare – . Ci deve dare una grossa mano e ce la darà». La fascia “stregata” lo reclama.