Calcio serie C – Montrone incorona Galderisi: “Il Mantova con lui farà bene”

Giuseppe Galderisi
Giuseppe Galderisi

MANTOVA E’ la vigilia di Padova-Mantova. Non una partita qualsiasi. Quest’anno più che mai. Per tanti motivi: la rivalità storica tra le due tifoserie, la storia gloriosa di due nobili decadute che cercano di risollevarsi dopo un lungo periodo di anonimato. Ma ad unire le storie di questi due club tra passato e presente è proprio l’allenatore del Mantova, Giuseppe Galderisi, che come ha ricordato appena arrivato in viale Te, è andato molto vicino a vestire la maglia dell’Acm proprio dopo l’esperienza fortunata al Padova. In biancoscudato ha vissuto una seconda primavera portando i veneti a conquistare la serie A nella stagione ‘93-‘94. In quei primi anni 90 nel Padova si affacciavano giocatori come Pasa, Parlato, Fermanelli poi approdati al Mantova. In coppia con il “Nanu”, in quel Padova dei sogni, giocava Angelo Montrone: tre stagioni al fianco di Galderisi per studiare da bomber. Nel 2000 il trasferimento al Mantova, dalla Cremonese. Due stagioni poco fortunate. Oggi Montrone è Direttore di banca e collabora con il Padova come responsabile delle società affiliate. E’ da sempre legato a mister Galderisi con cui ha un rapporto stretto.
Montrone, iniziamo proprio da Galderisi. Quella di domani non potrà essere una partita normale per il tecnico del Mantova…
«Sicuramente no. Beppe è molto legato a Padova. Ci vive, ha giocato a lungo qui e ha lasciato un ricordo indelebile. E poi è il calciatore del secolo».
Tre stagioni passate al Padova insieme, con successi importanti, compresa la promozione in Serie A…
«A Beppe devo molto. Con lui ho imparato tanto come calciatore. Veniva da esperienze importanti, aveva vinto dei campionati ed è stata una fortuna giocare insieme in una grande squadra».
Quali i ricordi più belli?
«La vigilia della finale per la promozione in A tra Padova e Cesena a Cremona. La sera prima in camera immaginavamo come potesse essere la festa. Non vedevamo l’ora di giocare quella partita. Ed è andata bene».
Sembra di capire che è ancora molto legato a Padova…
«E’ così. Qui sono nati e cresciuti i miei figli, mi sento un padovano d’adozione».
Nella sua carriera ci sono state anche due stagioni al Mantova. Possiamo definirle sfortunate?
«Complicate. Quando penso al Mantova provo grande rammarico perchè i tifosi hanno visto solo il 30% del vero Montrone».
C’erano giocatori importanti come Graziani, Della Giovanna, Parlato. Ma qualcosa evidentemente non funzionava…
«C’erano troppi problemi in società e questo ha influito molto sul rendimento della squadra. E poi…»
Poi?
«Boninsegna mi ha messo fuori rosa. Un rapporto davvero difficile».
Nella sua prima stagione al Mantova ci fu però l’importante successo in casa del Padova…
«Impossibile dimenticare. Fu una vittoria storica con gol di “Ciccio”».
E sempre in quell’annata la sfida con la Cremo di Galderisi…
«Per me fu stranissimo. Era una delle sue prime esperienze. Che scoppola al ritorno».
Come vede Nanu nelle vesti di allenatore?
«E’ il tecnico ideale per piazze come Mantova. La sua sfortuna è stata quella di trovare società poco serie. Mi auguro che al Mantova possa rimanere a lungo e fare bene. Mantova merita davvero altre categorie»,
Parlato e Galderisi si salveranno?
«Sicuramente sì. Carmine è un altro allenatore che merita delle chance importanti».
Domani che partita si aspetta?
«Per il Padova sarà dura. Il Nanu davanti al suo pubblico vuole fare bene».
Tommaso Bellini