MANTOVA Novembre inizia (e proseguirà) con la pioggia. I modelli matematici di previsione delineano con certezza una prima decade di novembre radicalmente diversa dalla terza di ottobre: cieli grigi, pioggia abbondante e temperature in calo, specie nei valori massimi. Al centro della svolta c’è il progressivo ritiro dell’alta pressione delle Azzorre e la contemporanea riapertura della porta atlantica, dalla quale giungeranno masse di aria fredda e instabile a ripetizione.
Si comincia oggi con una giornata pienamente perturbata, quindi con piogge intense, concentrate per lo più fra mezzogiorno e mezzanotte. Su Mantova sono attesi almeno 25 millimetri di pioggia, quasi un terzo della media che dovrebbe cadere mediamente a novembre. Meno pioggia, invece, a sud del Po.
Già domani il fronte perturbato lascerà il nord Italia seguito da ampie schiarite dalla tarda mattinata e nel pomeriggio. Né beneficerà la temperatura, che dai 12/13 gradi di oggi si porterà sui 16° domani. Un nuovo peggioramento è atteso invece mercoledì: dopo una mattinata nuvolosa, nel pomeriggio è atteso il passaggio di una nuova perturbazione che porterà piogge estese in serata e nella notte successiva. Un nuovo miglioramento è atteso infine giovedì, con progressive schiarite e temperature in leggera risalita nelle ore centrali della giornata.
Notizie migliori per il prossimo fine settimana che dovrebbe trascorre indenne dal maltempo sebbene il cielo non sarà così soleggiato. La spinta dell’alta pressione delle Azzorre verso il continente dovrebbe ricreare una diga in grado di contenere i fronti atlantici dirottandoli verso latitudini superiori. Tutto tace, infine, relativamente alle prime irruzioni di aria fredda settentrionale. Solo a partire dalla prossima settimana masse d’aria realmente fredda si organizzeranno sulla parte settentrionale dell’Europa.
Si rivedrà invece pioggia in quantità. Novembre è statisticamente il secondo mese più piovoso dell’anno (dopo giugno). Su Mantova cadono mediamente 85 millimetri di pioggia, ma negli ultimi cinquant’anni almeno cinque volte ha visto quantitativi mensili più che doppi, con un dato assoluto di quasi 200 millimetri nel recente novembre 2019.
Su tutti spicca la drammatica alluvione del 1° novembre 2010 in buona parte della pianura veneta per lo straripamento di fiumi e torrenti del veronese e del vicentino. Anche nel 2012 e nel 2013 lo scirocco portò piogge sovrabbondanti facendo raggiungere ai fiumi livelli preoccupanti.