Minori in affido quadruplicati in due anni. Allarme welfare

MANTOVA Quasi un milione in più, e forse non bastano. È la rendicontazione delle risorse messe a disposizione dei servizi sociali con il bilancio previsionale, che vede gli stanziamenti dell’ente passare da 9 milioni e 406mila euro a 10 milioni e 309mila. Non un gesto di magnanimità, ma una necessità cogente per il settore delicatissimo che in molti casi ha visto lievitare non solo le spese, ma anche il bacino di utenza e destinazione. In particolare, uno dei capitoli di spesa maggiormente critici si è rivelato quello degli affidi di minori non accompagnati, che nel giro di appena due anni sono più che quadruplicati, passando dai 12 del 2021 ai 50 dell’anno in corso.
Insomma, la povertà cresce, ma crescono anche le fragilità sociali. Ad oggi, ha spiegato ieri in commissione consiliare l’assessore ai servizi sociali Andrea Caprini, ci sono oltre mille persone in carico al suo settore, e su un budget elevato a oltre 10 milioni, più di 7 sono destinati all’assistenza. Di essi, 2,7 vanno al comparto delle disabilità; 890mila euro alle famiglie in forma di assistenza economica passiva; 1 milione agli anziani; quasi il doppio invece ai minori e alle politiche giovanili.
Vien da sé che nella maggioranza dei casi, per quanto riguarda i minori, si tratta di bimbi o ragazzi stranieri non accompagnati che necessitano di affido o a strutture o a famiglie eterogenee. Nel caso di affido in comunità il costo per ogni ragazzino varia fra i 130 e i 160 euro al giorno. Cifra che va a ridursi ove l’affidataria sia una famiglia; nel qual caso si parla di 500 euro al mese, più i costi vivi per spese mediche o scolastiche.
Oltre ai 50 minori stranieri via Roma provvede anche al mantenimento di 53 soggetti italiani “non accompagnati”, ossia senza famiglia o tolti alle famiglie di origine su disposizione dei tribunali. Il tutto per un budget preventivato di 1,9 milioni di euro annui.
La boccata d’ossigeno a fronte di tante uscite sta nei rimborsi che lo Stato assegna agli enti locali, ma come documentato dallo stesso Caprini siamo in presenza di erogazioni molto aleatorie: non è infrequente che il governo, attraverso le Prefetture, saldi le proprie posizioni per questo capitolo di spesa anche con un anno di ritardo.