Dall’Istituto oncologico mantovano aiuti al Poma

MANTOVA L’unione fa la forza: mai questa affermazione è apparsa più veritiera come lo è in questo momento storico. E lo diventa ancora di più se si parla di campo medico, teatro di una crisi globale che restituisce, però, degli sprazzi di luce di cui c’è sempre bisogno. È il caso dell’Istituto Oncologico Mantovano, con sede al “Poma”, che ha deciso di scendere il campo attivamente per sostenere l’ospedale cittadino. Il come lo ha spiegato il consigliere dell’istituto Luciano Lanza: «Noi solitamente operiamo con ottantuno volontari nel reparto di oncologia e in quello di cure palliative: tutte attività che sono sospese da quattro settimane. Non mancano, certamente, le assistenze domiciliari, ma lo stretto contatto con la direzione dell’ospedale ci ha portati a scegliere di fare qualcosa, attivamente, per essere a fianco del “Poma” in questa situazione». Nello specifico, stiamo parlando dell’assunzione per un anno di un’operatrice socio sanitaria (per un totale di 33mila euro), dell’acquisto di due poltrone multifunzionali per la medicazione in oncologia (altri 5mila euro), fino ad arrivare all’acquisto di centinaia di mascherine. Ma non è finita qua. «Abbiamo aperto un centro di ascolto – continua Lanza – con la psicologa  Paola Aleotti  dell’Istituto Oncologico Mantovano (aperto tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18 al numero 392 7796463, ndr) per alleggerire il carico di telefonate che arrivano all’ospedale. Chi chiama per palesare ansie, paure o situazioni di stressa parla direttamente con la dottoressa Aleotti, altrimenti la segreteria dà il numero di riferimento per altre necessità». Oltre al numero, è attivo anche l’indirizzo mail centrodiascoltoiom@gmail.com. Come si diceva, l’unione fa la forza; e la conferma la dà il consigliere Lanza: «Siamo tutti uniti in questa situazione, la condivisione è fondamentale e sta dando i suoi frutti. Personalmente, sono orgoglioso delle misure messe in campo dall’istituto e le reazioni, da parte del personale ospedaliero e di chi usufruisce di questi servizi, sono entusiasmanti».
Federico Bonati