Sicurezza: sì a protezione civile o all’esercito. No ai volontari

MANTOVA – La “movida” cittadina ha evidenziato un comportamento normalmente corretto dei mantovani, senza necessità di elevare sanzioni, e senza necessità di ricorrere a misure particolari facendo leva sui volontari o sui cittadini che percepiscono reddito di cittadinanza. Nel caso, peraltro, il sindaco  Mattia Palazzi asserisce di non volervi fare ricorso. «Ho letto la proposta degli “assistenti civici” per aiutare a gestire la cosiddetta movida. Utilizzando anche i cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza. Il problema c’è, soprattutto nelle città più grandi, ma anche da noi. Nessuna città ha il numero di vigili necessari per controllare contemporaneamente ogni zona. Ma ho perplessità su questa proposta».
A detta del sindaco, ma il caso no riguarda per ora Mantova, lui chiederebbe piuttosto «alla protezione civile, e laddove ci sono gravi problemi di ordine pubblico, anche all’esercito, come ultima istanza ovviamente».
A Mantova per ora non si registrano casi di “disobbedienza”, «ma capisco bene che in altre città ci possono essere. Le regole da rispettare sono tre: usare la mascherina, non creare assembramenti, stare distanziati. Queste regole le conoscono tutti. Chi non le rispetta va multato e i locali che non si dimostrano responsabili nel rispettarle vanno chiusi, per i giorni che prevede la norma. Non può esserci buonismo, va tutelata la salute di tutti. Impegnare i percettori del reddito di cittadinanza, come noi stiamo iniziando a fare per riaprire le giostrine chiedendo loro di pulirle ogni giorno, è una buona idea, ma non per controllare chi non rispetta le regole».