Ambientalisti contro Comune e Tea“Danno ambientale, intervenga lo Stato”

MANTOVA Il danno ambientale è fatto: adesso lo Stato deve prendere in mano la situazione dell’ex lago Paiolo, habitat naturale della biodiversità minacciata dai lavori della Tea per ricavare 7 pozzi piezometrici, e dal piano attuativo dell’immobiliare veronese Imprendo, intenzionata a dare corso al progetto edificatorio ex Bottoli già approvato nel 2005 dal consiglio comunale.
Questo il contenuto della Società herpetologica italica (Shi) che ieri è stata sentita in commissione ambiente, sia per voce del suo rappresentante Enrico Cavaletti, sia per gli argomenti di Sonia Braghiroli del Gruppo naturalistico mantovano (Gnm). Al confronto, oltre all’assessore all’ambiente Andrea Murari, hanno relazionato Giovanna Pesente chief executive officer di AqA (Gruppo Tea), sia il Parco del Mincio, attraverso un documento della direttrice Cinzia De Simone.
In tribuna, anche i consiglieri ambientalisti Gloria Costani (Saf) e Andrea Cantarelli (Si), che annunciano una mozione per innescare nel Comune una procedura di esproprio. Il tutto per supportare le richieste della Shi e del Gnm. Il sito è a detta dei relatori di grande interesse e rilevanza erpetologica, ospitando specie protette come la rana latastei e la e emys orbicularis, entrambe specie inserite nella direttiva 92/84/Cee “Habitat”. Ma il “disboscamento” e lo “sbancamento” in corso, a discapito della biodiversità da parte di Aqa, rendono necessario uno stop dei lavori.
Risentimento da parte dell’assessore Murari per i toni delle richieste, giunti anche per via legale. Tantopiù che gli interventi della Tea hanno trovato una positiva valutazione di impatto ambientale (Via) da parte della Regione. Quanto sarà comunque in suo potere per collaborare con le due associazioni, non rimarrà intentato, assicura Murari.
Dal canto suo Aqa e Parco confermano sopralluoghi, assicurando il mantenimento delle aree boschive. Le escavazioni, precisa poi l’ing. Pesente, sono finalizzate a scavare sette pozzi sino in falda, a 200 metri della superficie, per l’approvvigionamento idrico della città. Una necessità, insiste la Ceo di Aqa, data l’emergenza idrica in cui si è venuta a trovare tutta la regione, posto che tutti gli interventi vengono effettuati nel rispetto della Via e delle prescrizioni del Parco del Mincio in materia di rispetto ambientale. Proprio il Parco, anzi, annuncia azioni di monitoraggio mensili sugli interventi, già iniziati in questo mese e che dureranno anche nei prossimi.