Azienda a luci rosse: tre soci finiscono nei guai, tra loro una 50enne mantovana

MANTOVA Si occupava del marketing insieme a una collega una 50enne mantovana denunciata per sfruttamento della prostituzione dai carabinieri di Ospitaletto, provincia di Brescia. Erano in tre, tutti sui 50 anni: due donne di Mantova e Bergamo che si occupavano di procurare i clienti e un uomo bresciano che invece procurava i locali da trasformare in alcove. I carabinieri di Ospitaletto ne hanno trovate e sequestrate tre fra Erbusco, Ospitaletto e Lonato, dove si prostituivano tre ragazze, almeno una per appartamento; un’italiana, una nordafricana e una donna dell’Europa dell’Est. Le indagini erano partite lo scorso gennaio ma si erano interrotte bruscamente con il lockdown per poi riprendere con la fase 2. Nello stesso tempo era anche ripresa l’attività delle tre alcove, il cui giro d’affari era decisamente importante secondo gli investigatori. Gli appartamenti a luci rosse erano meta di numerosi clienti. Nonostante il fatturato i tre 50enni, tra l’altro tutti incensurati, conducevano una vita al di sotto delle righe e lontani da giri loschi. Il segreto del loro successo era un ottimo lavoro di squadra: le donne mettevano gli annunci sui siti internet di settore e rispondevano alle telefonate dei potenziali clienti e facevano da filtro con le ragazze a libro paga, tenendo al riparo la loro privacy ma anche impedendo loro un contatto diretto con i clienti. Ora sono senza business e senza alcove.