Bandiere arcobaleno in città per la marcia della pace: oltre 350 i partecipanti

MANTOVA – Una passeggiata silenziosa per le vie del centro città per riflettere su come ciascuno può essere custode di pace nelle relazioni interpersonali, nella difesa dei diritti umani, nella cura dei doni ricevuti, come il creato, nella condivisione dei beni con chi è vittima delle condizioni derivanti dall’assenza di pace e di giustizia.
Erano circa 350 le persone che da piazza Mantegna hanno sfilato per il centro fino ad arrivare al tramonto in San Francesco, dove è stata celebrata una messa.
Il serpentone prevalentemente colorato con i colori dell’arcobaleno ha fatto tappa in piazza Martiri di Belfiore e poi in piazza Cavallotti, dove alcuni attivisti hanno raccontato le rispettive esperienze ed entrando nel merito del significato di pace.
Questa marcia coincide con mese dedicato alla preghiera e alla riflessione sul tema della pace e a muovere i fili dell’organizzazione la Diocesi di Mantova, Agesci, Associazione Solidarietà Educativa, Azione Cattolica, Comunità Papa Giovanni XXIII, Frati Minori, In silenzio per la Pace e Mantova per la Pace che hanno riproposto questo evento a distanza di cinque anni dall’ultima marcia.

Le marce, per dirla con Aldo Capitini, “aggiungono altro: sono un accomunamento dal basso e nel modo più elementare, che perciò unisce tutti, nessuno escludendo; sono un’estrinsecazione fisica disciplinando il corpo ad un’idea che si serve pensando a tutti, non sono di combattimento ma di apertura, e non sono di contrizione o di evasione, perché intravvedono la terra e il passaggio associarsi ad una salvezza universale immanente”.
E così è stato, perché a raccogliere l’invito sono state persone di ogni età, di ogni etnia accomunate tutte dal desiderio di pace soprattutto alla luce delle ultime vicissitudini mondiali.
Papa Francesco definisce la pace un “cammino di speranza, dialogo, riconciliazione e conversione ecologica”, che inizia la notte di Natale, con il cammino dei pastori verso la grotta, per fare l’esperienza di gioia di contemplare il Signore che nasce tra noi. Per Francesco la pace “non è un’utopia, ma uno slancio vitale e propulsivo della vita umana”.