Biennale Light Art: c’è il catalogo, pronti film e convegno

MANTOVA – La cultura si rinnova e apre a nuove iniziative, nelle forme e nei modi in cui sia possibile farlo: così è stato presentato alla Casa del Mantegna il catalogo della Biennale Light Art Mantova 2020, la mostra aperta a settembre e chiusa per l’emergenza sanitaria lo scorso 3 novembre. L’esposizione è ora di nuovo aperta, come illustrato da Moira Sbravati, dal mercoledì al venerdì, con orario continuato, dalle 11 alle 18. Nel periodo di apertura l’evento ha registrato un buon successo, anche nelle visite serali, particolarmente adatte alla visione di fatture di luce. Nel volume dedicato alla rassegna, edito da Il Rio, oltre allo spazio descrittivo delle opere delle sezioni Light Art e Black light, si approfondiscono diversi aspetti inerenti lo storico edificio, che oggi si vorrebbe fosse considerato non mero contenitore, seppur di prestigio, bensì componente essenziale del centro, con il tempio di San Sebastiano e Palazzo Te. La sezione Black Light, curata da Gisella Gellini, si compone della descrizione dei lavori di 13 artisti, da osservare con la luce di Wood, quella naturale o al buio. Naturalmente per ottenere il particolare effetto che la luce di Wood fa scaturire, le opere vanno realizzate con specifici pigmenti, che ne pongano in evidenza le caratteristiche. Il rapporto tra arte, luce e scienza, al centro della manifestazione, è stato poi sviscerato dal curatore generale Vittorio Erlindo: della luce, infatti, ci accorgiamo solo quando manca, poiché le nostre zone sono di solito eccessivamente illuminate. Così ci si dimentica anche di quanto e come il progresso umano sia avanzato con il fuoco e la luce, di pari poi con la scienza: dagli studi ottocenteschi sulla luce è arrivato il fiammifero, poi le grandi scoperte del 900, i diodi led, oggi utilizzati pure come forme artistiche, ma indispensabili per molte attività. In programma nell’ambito dell’iniziativa anche un film sulla Biennale e un convegno sulla Casa del Mantegna in estate. La mostra resterà aperta fino al 9 aprile, Il catalogo resterà ora come testimonianza del progetto, come evidenziato dall’editore Giulio Girondi.